Arrow 5×11, “Second Chances”: la recensione

La nostra recensione dell'undicesimo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato “Second Chances"

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Spoiler Alert
L'undicesimo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato Second Chances e diretto da Mark Bunting, si concentra prevalentemente sui due nuovi personaggi femminili introdotti nelle battute finali dello scorso capitolo della storia, uno appartenente al filone narrativo presente, l'altro a quello che in flashback che racconta gli eventi accaduti cinque anni nel passato: assistiamo dunque all'introduzione, rispettivamente, di Tina Boland, una misteriosa metaumana in possesso di un "Canary Cry" non artificiale - così come per Black Siren di Terra-2 - e di Talia al Ghul, probabile figlia di (un) Ra's al Ghul che ha soccorso Oliver in Russia, salvandolo dalle grinfie di Gregor.

Nel presente, Oliver è deciso a mantenere la promessa fatta a Laurel prima della sua morte, ossia quella far sì che il retaggio di Black Canary potesse sopravvivere trovando una valida sostituta. Dopo molte ricerche, il Team Arrow si mette sulle tracce di una donna misteriosa che opera a Hub City, che nel flashback d'apertura dell'episodio abbiamo scoperto essere l'agente di polizia di Central City Tina Boland, la quale ha ricevuto delle abilità metaumane a seguito dell'incidente al reattore degli S.T.A.R. Labs mostratoci nel primissimo episodio di The Flash, che ha dato i poteri anche a Barry Allen e a tanti altri personaggi.

Oliver vuole provare a reclutare la donna, ma assieme a Curtis e Rene scoprirà che questa è invischiata in una torbida storia, desiderosa di vendicarsi di alcuni criminali che hanno ucciso il suo partner. Il protagonista rivedrà molto del se stesso del passato in Tina, e proverà ad aiutarla a trovare pace così da poter avere un nuovo inizio. La vicenda si rivelerà, però, più complessa del previsto e porterà i quattro vigilanti a scontarsi con la gang capitanata dal crudele Sean Sonus, anche lui in possesso di superpoteri.

Nel frattempo, il caso legale montato contro Diggle, ancora detenuto, subirà una svolta significativa, cosa che costringerà Felicity a tornare a confrontarsi con il suo oscuro passato, quando era un'abilissima hacker attivista e anarchica.

Cinque anni prima, Talia e Oliver, dopo un acceso confronto, sceglieranno di unire le loro forze contro il loro nemico comune, Kovar, e la donna sarà foriera di utili consigli che avranno un impatto determinante dietro la scelta del protagonista di divenire il giustiziere noto come Arrow.

Contrariamente all'episodio precedente, Second Chances si dimostra essere un buon capitolo della lunga - e un po' stanca - saga di Oliver Queen, grazie a una narrazione compatta e coerente, resa avvincente dall'introduzione di nuovi personaggi di primo piano e da molteplici twist narrativi. La trama di questo capitolo della serie TV è molto valida e originale, e consente l'apertura di nuove finestre narrative che danno un po' di respiro alla storia, che ci fanno ben sperare per la seconda metà della stagione. Le note più positive di Second Chances sono sicuramente le scene di azione, la più affascinante e curata delle quali è la battaglia finale sul tetto di un palazzo di Hub City che vede Green Arrow e i suoi alleati confrontarsi non sono contro un manipolo di criminali armati, ma anche contro un elicottero in volo: coreografie ben congegnate e una buona risoluzione finale consentono alla serie TV di tornare a fare leva su quello che sin dal principio è il suo punto di forza maggiore.

Molto interessante è l'introduzione e la caratterizzazione del personaggio di Tina Boland, o meglio Dinah Drake - è questo il suo vero nome - che a questo punto è ufficialmente la nuova Black Canary. Riuscendo a soprassedere sull'artificiosità dietro la nascita di questo nuovo character - creato ad hoc e in modo abbastanza pretestuoso così da poter avere nuovamente una Black Canary nella mitologia di Freccia Verde, ora inoltre in possesso di poteri "naturali" - le potenzialità che questo nuovo elemento può fornire alla storia sono senza dubbio grandi. Siamo infatti curiosi di scoprire il suo processo di integrazione nel Team Arrow, e quali potranno essere gli sviluppi relazionali tra Oliver e la donna, dato che entrambi condividono un passato ed emozioni sostanzialmente comuni.

Veniamo ora agli easter eggs e riferimenti ai fumetti DC Comics presenti in questo episodio, partendo ovviamente proprio dal personaggio di Dinah Drake, che ha un preciso corrispettivo omonimo nei fumetti: creata da Robert Kanigher e Carmine Infantino e apparsa per la prima volta sulle pagine di Flash Comics #86 (1947), Dinah è stato il primo personaggio a indossare i panni Black Canary, durante la Golden Age dell'Universo DC. Nella nuova continuity DC Comics post-Flashpoint, quella de I Nuovi 52, Dinah Drake è l'unica Black Canary, e proprio di recente è tornata a fare squadra con Freccia Verde nella serie Green Arrow.

Anche Talia al Ghul è uno storico personaggio dei fumetti DC, che ha legato il suo nome principalmente a quello di Bruce Wayne alias Batman - con il quale ha persino avuto un figlio, Damian, che è l'attuale Robin: creata da Dennis O'Neil e Bob Brown e apparsa per la prima volta sulle pagine di Detective Comics #411 (1971), Talia è la figlia primogenita di Ra's al Ghul, membro della Lega degli Assassini, e condivide col padre la folle visione criminale.

Inoltre, persino il villain di turno, Sean Sonus ha un corrispettivo a fumetti con il nome in codice di Discord, acerrimo nemico proprio di Black Canary.

Segnaliamo infine la rapidissima apparizione di Flash, il Velocista Scarlatto, nell'ufficio del Capitano Singh, vertice delle forze dell'ordine di Central City e capo di Barry Allen.

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