Arrow 5x06, "So It Begins": la recensione

La nostra recensione del sesto episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato "So It Begins"

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Spoiler Alert
Archiviata la sottotrama legata al boss del crimine Tobias Church, servita a presentare i nuovi personaggi ed esplorare il nuovo status quo della serie, Arrow si è questa settimana focalizzato sui due principali villain della stagione.

Nel presente abbiamo visto Prometheus ufficializzare la sua personale crociata contro Green Arrow (Stephen Amell), compiendo una serie di omicidi all'apparenza casuali volti in realtà a riaccendere i riflettori sulla famosa lista nera di Oliver, il quaderno donatogli in punto di morte da suo padre contenente i nomi di tutte le persone che hanno tradito Star City. Da clone oscuro del protagonista, con So It Begins Prometheus si è quindi guadagnato quella tridimensionalità che finora gli era mancata, emergendo come una figura amante della teatralità - la scritta con il fuoco, gli anagrammi - e fortemente legata al passato di Arrow. A questo punto non vi è dubbio che sotto il cappuccio del villain si celi qualcuno rimasto ferito direttamente o indirettamente dall'operato di Oliver nella prima stagione, e l'ipotesi che questo qualcuno possa rivelarsi un redivivo Tommy Merlyn si fanno sempre più concrete. Emblematica, poi, è stata la scena finale dell'episodio, che ha visto Quentin Lance (Paul Blackthorne) risvegliarsi da una delle sue tante sbronze con una vistosa ferita al braccio destro e uno degli shuriken di Prometheus sul tavolo. Più che per portarci a pensare che il vice sindaco di Star City sia l'alter ego della nuova nemesi di Green Arrow, questa breve sequenza sembrerebbe creata per suggerirci il suo prossimo bersaglio, una morte che colpirebbe tanto Oliver quanto la sua controparte mascherata.

Arrow si è questa settimana focalizzato sui due principali villain della stagione

Oltre che per sottolineare nuovamente l'intenzione degli autori di voler tornare alle atmosfere originali dello show, la comparsa di Prometheus e il ritorno della lista sono serviti a esplorare maggiormente la figura di Evelyn Sharp (Madison McLaughlin) alias Artemis, il membro rimasto più in disparte del nuovo team Arrow. La discussione scaturita tra lei e Oliver, andata in scena quando quest'ultimo ha confidato dei suoi sanguinolenti inizi alle reclute, è stato senz'altro uno dei momenti di punta dell'episodio; peccato che questo rapporto conflittuale sia stato riportato alla normalità nel tempo di un battito di ciglia, come ormai lo show ci ha abituato in questi casi. Nonostante l'esposizione che questa puntata le ha dato, Artemis continua ad apparire come il membro più debole e meno motivato del nuovo team Arrow, un fatto che ci fa sorridere se pensiamo che nella serie animata Young Justice viene presentata proprio come l'erede di Green Arrow.
Breve spazio durante l'episodio anche per approfondire il rapporto tra il Detective Malone (Tyler Ritter) e Felicity (Emily Bett Rickards), con quest'ultima che ha rivelato al suo nuovo compagno di lavorare con il team Arrow. Malone continua ad apparire come una figura sfuggevole e poco approfondita; in molti stanno sospettando che possa esserci proprio lui sotto il cappuccio di Prometheus, ma le motivazioni per arrivare a una simile conclusione al momento sono praticamente inesistenti.

L'altro grande nemico di stagione emerso in So It Begins è stato Konstantin Kovar (Dolph Lundgren), il principale avversario di Oliver per quanto riguarda le sequenze flashback di quest'anno. L'uomo ha esordito nel migliore dei modi possibili, sventando un attentato della Bratva a suoi danni e facendo prigioniero il giovane Queen. Lundgren non ha deluso le alte aspettative che si erano venute a creare con l'annuncio della sua presenza nello show, dando vita in pochi minuti a un villain duro, minaccioso e capace di imporsi immediatamente come una grande minaccia per Oliver. La presenza di un'icona del suo calibro potrebbe rivelarsi l'elemento fondamentale per riaccendere interesse negli spettatori verso le sequenze flashback, per quanto quest'anno siano già più interessanti e solide di quelle delle ultime due stagioni.

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