Arrow 5×03, “A Matter of Trust”: la recensione

La nostra recensione del terzo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato “A Matter of Trust”

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Spoiler Alert
Giunto al suo terzo appuntamento della stagione, Arrow ha deciso di rallentare la sua corsa per dedicarsi all'approfondimento delle relazioni tra i protagonisti, mettendo in scena un episodio che può essere tranquillamente considerato la seconda e conclusiva parte di quello della scorsa settimana. In A Matter of Trust abbiamo infatti assistito alle conseguenze delle principali azioni compiute dai vari personaggi in The Recruits, azioni che hanno arrecato nuovi problemi alla carriera politica di Oliver (Stephen Amell) e favorito la genesi di un nuovo pericoloso supercriminale. Ogni situazione è ancora una volta scaturita dalla mancanza di fiducia che l'Arciere di Smeraldo ha riposto nei suoi alleati, un punto che quest'ultimo è stato costretto ad affrontare una volta per tutte al fine di sistemare le cose.Arrow ha deciso di rallentare la sua corsa per dedicarsi all'approfondimento delle relazioni tra i protagonisti

In questa puntata gli autori hanno concesso molto spazio a Thea (Willa Holland) e Wild Dog (Rick Gonzalez), due figure che stanno assumendo sempre più importanza e centralità nella trama principale dello show e a cui è stato assegnato un percorso evolutivo quasi speculare. Anche Curtis (Echo Kellum) ha mosso un significativo passo avanti nella costruzione del suo personaggio, apparendo per la prima volta nei panni del suo alter ego supereroistico Mister Terrific e supportando in battaglia la squadra sul versante tecnologico. Purtroppo i suoi numerosi interventi comici continuano a stonare con il tono drammatico a cui la serie aspira, finendo per non rendere credibili neanche le sequenze action che lo vedono protagonista a fianco del rinnovato team Arrow. Team Arrow che potrebbe presto accogliere tra le sue fila un nuovo membro, vista l'entrata in scena del procuratore distrettuale Adrian Chase (Josh Segarra), più noto ai fan della DC Comics come il giustiziere Vigilante.
Parlando invece del lato villain di A Matter of Trust, l'episodio ha portato in scena un nuovo capitolo dell'amatissima faida tra Amell e il wrestler Cody Rhodes, iniziata ormai due anni fa su twitter e che ha già visto i due affrontarsi sul ring in quel di SummerSlam 2015. Per quanto marginale, la prova attoriale dell'ex star della WWE nei panni del supercriminale Derek Sampson è stata più che soddisfacente, anche se dalla resa dei conti finale tra lui e Green Arrow ci aspettavamo qualcosa in più in termini di coreografie e lottato. Da quanto scritto da Rhodes sul suo profilo Facebook, quella di questa puntata potrebbe non essere stata l'unica apparizione del suo personaggio, che ci aspettiamo quindi di rivedere nella seconda parte della stagione, magari in una situazione di più ampio respiro.

A Matter of Trust ha anche portato avanti la trama legata a John Diggle (David Ramsey), mostrandoci che gli avvenimenti in Cecenia erano finalizzati a far emergere i suoi sensi di colpa per l'assassinio del fratello, materializzati attraverso un'onirica apparizione del defunto Deadshot (Michael Rowe). La richiesta d'aiuto di Lyla (Audrey Marie Anderson) a Oliver vista nei minuti finali dell'episodio ha lasciato intendere che questa storyline verrà subito collegata alle vicende principali della stagione, una decisione sensata se si vuole evitare che lo show si perda  in trame e sottotrame disposte su binari narrativi separati. Sarà interessante vedere che effetto avrà questa vicenda su team Arrow, nuovamente spezzato dopo un'apparente unificazione dalla confessione fatta da Felicity (Emily Bett Rickards) a Rory (Joe Dinicol), in cui la ragazza ha rivelato a Ragman la sua colpevolezza nel disastro nucleare che ha sterminato tutta la popolazione di Havenrock.

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