Arrow 5x02, "The Recruits": la recensione

La nostra recensione del secondo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato “The Recruits”

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Spoiler Alert
È tangibile come gli autori di Arrow ce la stiano mettendo tutta per riportare la serie ai fasti dell'inizio. Solo nelle prime due puntate di questa quinta stagione sono infatti tornati centrali temi come il vigilantismo di strada e la doppia vita del protagonista, gli stunt dei combattimenti hanno riacquistato la dignità di un tempo e l'eccessiva dose di umorismo - che aveva pervaso soprattutto l'ultima annata dello show - sembra finalmente soltanto un lontano ricordo.

Il filo conduttore di The Recruits è stata la fiducia, un concetto con cui ogni personaggio si è trovato confrontarsi, arrivando infine a capire che essa deve essere reciproca e non a senso unico. Green Arrow ha infuso fiducia alle sue reclute rivelandogli di essere Oliver Queen (Stephen Amell), così che loro possano fidarsi di lui sul campo di battaglia; Thea (Willa Holland) ha offerto il ruolo di vice sindaco a Quentin (Paul Blackthorne), chiamato a confrontarsi con il suo problema con l'alcol; Diggle (David Ramsey) è invece rimasto scottato dalla troppa fiducia riposta nei suoi superiori, che l'ha portato a essere involontariamente la causa dell'uccisione di un suo sottoposto, oltre a rimanere coinvolto in un affare le cui conseguenze sono ancora tutte da vedere. Se le prime due si sono ben intrecciate fra di loro, la trama che ha visto protagonista l'ex Spartan è parsa fin troppo distaccata dagli eventi della stagione, non solo per quanto riguarda l'aspetto narrativo ma anche sul versante tecnico, che ci ha proposto una fotografia fin troppo simile a quella utilizzata nei flashback.

È tangibile come gli autori di Arrow ce la stiano mettendo tutta per riportare la serie ai fasti dell'inizio

Flashback che sono tornato al loro utilizzo originale, ovvero mostrarci la stessa situazione nel presente e nel passato per farci capire come Oliver è arrivato al punto in cui si trova adesso. L'ambientazione russa è interessante e ricca di spunti narrativi, il che ci lascia sperare possa dar vita a una trama forte e convincente come quella delle prime due stagioni, in cui i trascorsi sull'isola di Lian Yu erano spesso e volentieri più interessanti della lotta al criminale di turno.

Sul versante personaggi, The Recruits ha iniziato a lavorare sui futuri membri del team Arrow, dandoci un assaggio delle loro personalità. Avremmo preferito un approccio uno-a-uno piuttosto che vederli già tutti buttati nella mischia, ma dobbiamo contare che due dei tre membri allenati da Oliver avevamo già avuto modo di conoscerli più o meno bene. Non a caso la recluta che è emersa maggiormente è stata Rene Ramirez (Rick Gonzalez), l'ater ego di Wild Dog, l'unico dei tre ad aver esordito proprio in questa stagione. Discorso a parte va fatto per l'affascinante figura di Ragman (Joe Dinicol), le cui origini sono state ben legate a uno degli eventi più tragici dello scorso anno; attraverso il personaggio, gli autori sembrano intenzionati a portare avanti il tema della magia, non più centrale ma comunque ormai parte integrante dell'Arrowverse. La puntata ci ha dato anche l'opportunità di scoprire qualcosa di più sul nuovo fidanzato di Felicity (Emily Bett Rickards), che sembrerebbe andare a coprire il ruolo di collegamento con la polizia lasciato libero da Quentin, nonché il nome del villain principale della stagione: Prometheus.

In conclusione, The Recruits si è dimostrato un episodio più convincente e solido della premiere di settimana scorsa, delineando i rapporti e le dinamiche cardine di questa stagione e gettando nuova luce sugli elementi di forza dello show. Se si continuerà a percorrere questa strada, il futuro di Arrow si preannuncia assai più luminoso di quanto ci saremmo aspettati arrivati al quinto anno.

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