Arrow 4x18, "Eleven-Fifty-Nine": la recensione

Nella corsa verso il finale di stagione, Arrow si decide finalmente a svelare le sue carte, facendo uscire di scena uno dei personaggi principali dello show

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Spoiler Alert
Era dalla season premiere della quarta stagione che stavamo aspettando questo momento, e ora che è finalmente giunto ci ha lasciato un misto di emozioni contrastanti. Nell'episodio andato in onda questa settimana abbiamo infatti scoperto a chi appartiene la misteriosa tomba che, da Green Arrow, ha fatto impazzire il fandom dello show con teorie e congetture di tutti i tipi.

Alla fine, gli autori hanno optato per fare uscire di scena il personaggio di Laurel (Katie Cassidy), una figura che, per come è stata impostata e proposta nella serie, aveva oggettivamente completato il suo arco narrativo. Spiace un po' che la sua dipartita non abbia sconvolto più di tanto, preparata per quasi tutto l'episodio e avvenuta in maniera nemmeno troppo scioccante, per mano di quel Damien Darhk (Neal McDonough) tornato a piede libero nonché in pieno possesso dei suoi poteri magici. Per quanto la totale aderenza al materiale cartaceo ci interessi fino a un certo punto, non possiamo evitare di affermare che ci sarebbe piaciuto molto vedere trasposta sul piccolo schermo la love story tra Freccia Verde e Black Canary, che già ai tempi di Smallville era stata accantonato in favore della relazione tra l'Arciere di Smeraldo e Chloe. Un vero peccato che anche in Arrow si sia deciso di perpetrare questa scelta, legando sentimentalmente Oliver (Stephen Amell) a Felicity (Emily Bett Rickards), che per certi versi è più volte apparsa come un clone sbiadito della Sullivan. Per quanto la puntata non sia stata grandiosa come ci si aspettava, la totale assenza di quest'ultima fino ai minuti conclusivi di Eleven-Fifty-Nine ha giovato moltissimo alla narrazione, una boccata d'aria fresca necessaria dopo l'abuso di comicità della scorsa settimana.

Alla fine, gli autori hanno optato per fare uscire di scena il personaggio di Laurel, una figura che aveva oggettivamente completato il suo arco narrativo

In Eleven-Fifty-Nine abbiamo poi assistito anche al voltafaccia di Andy (Eugene Byrd), accennato nei minuti finali dello scorso episodio e qui esplorato in tutta la sua complessità. Il suo doppio gioco ci ha fatto tornare alla mente il modus operandi dei principali villain di The Flash, rendendoci assai difficile credere alla buona fede del fratello di Diggle (David Ramsey), il cui attaccamento alla famiglia ha in qualche modo contribuito alla dipartita di Laurel. Grande rilievo l'ha avuto poi anche il conflitto padre-figlia tra Malcom (John Barrowman) e Thea (Willa Holland), ancora incapace di uccidere il genitore ma sempre più vicina a compiere questa brutale azione. Appare chiaro come i due personaggi siano destinati a scontrarsi ancora nell'immediato futuro, e non è da escludere che uno dei due possa perire per mano dell'altro - ma sinceramente non sappiamo fare pronostici, perché tutte e due i casi aprirebbero spiragli narrativi interessantissimi. Per quanto messo all'angolo per tutta la puntata, Eleven-Fifty-Nine ha tirato fuori una delle migliori prove attoriali di Paul Blackthorne, apparso davvero devastato alla notizia della morte della figlia. Con Oliver pronto a tornare in gara come sindaco di Star City, siamo davvero curiosi di scoprire il destino che gli autori hanno riservato al capitano Lance, a nostro parere assai lontano da arrivare integro alla season premiere della quinta stagione del serial. Oltre agli attori, questa volta occorre anche fare un plauso alle coreografie delle scene d'azione, di cui va segnalata quella ambientata nel carcere di Iron Heights, finalmente di una fattura come non se ne vedeva da tempo - anche se il volto della controfigura di Merlyn "sfumato" durante il combattimento con Thea è stato un colpo bassissimo.

Arrivati alla diciottesima puntata, i flashback "cominciano a prendere forma", legandosi in modo più concreto con le parti al presente della narrazione. Nei restanti cinque episodi dello show ci auguriamo di vedere - o almeno di venire a sapere - come Darhk sia entrato in possesso dell'idolo dai poteri magici, visto che l'artefatto sembra essere rimasto sotterrato su Lian Yu assieme al Barone Reiter (Jimmy Akingbola). I segmenti al passato presenti in questa puntata potrebbero averci suggerito anche l'ambientazione dei flashback della quinta stagione: quasi scontata è infatti la morte di Taiana (Elysia Rotaru), e la promessa di Oliver lascia presagire un suo futuro viaggio in terra russa.

In conclusione, Eleven-Fifty-Nine è stata la giusta chiusura del cerchio per il personaggio della , la cui uscita dall'universo supereroistico targato The CW sembra però ancora essere lontana, visto che presto la rivedremo nei panni di Black Siren - la controparte malvagia di Black Canary su Terra-2 - in uno dei prossimi episodi di The Flash. Non siamo però sicuri di non rivederla più neanche in Arrow: la sua morte, per come ci è stata mostrata - ovvero senza la vista del cadavere e con quella misteriosa frase di Laurel sussurrata a Oliver, appare molto come l'ennesimo bluff dell'Arciere di Smeraldo per tenere al sicuro la ragazza fino alla definitiva sconfitta di Damien Darhk.

Arrow 4x18 -02

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