Arrow 4x16, "Broken Hearts": la recensione
Mentre Laurel cerca un modo per far condannare Darhk, il ritorno di Cupid a Star City movimenta la già complicata relazione tra Oliver e Felicity
In merito a questo fatto, Broken Hearts è sembrato voler restringere il campo a due sole possibilità, ponendo i riflettori sul capo della polizia di Star City e sua figlia. Per buona parte dell'episodio abbiamo assistito al processo preliminare in cui Laurel (Katie Cassidy) ha cercato, con ogni mezzo in suo possesso, di provare la colpevolezza di Darkh davanti alla giustizia. Sebbene il suo scopo sembrasse irraggiungibile, la testimonianza di suo padre Quentin Lance (Paul Blackthorne) le ha fatto raggiungere e ottenere il risultato sperato, e le ha permesso di spedire - seppur momentaneamente - Damien in prigione. I due sono quindi diventati i più quotati per finire nel mirino del capo dell'H.I.V.E. una volta che questi avrà trovato un modo per lasciare la sua cella, fatto che potrebbe accadere a breve, vista la sibillina scena finale. Questo segmento, sicuramente il più interessante della puntata, ci ha dato la possibilità di osservare Laurel in una condizione diversa da quella cui siamo soliti vederla ogni settimana in Arrow, mettendo così in luce la più che buona somma recitativa della Cassidy. Nonostante questo, le scene in tribunale potevano essere gestite e approfondite meglio, allo stesso modo di quanto fatto nella recente seconda stagione del Daredevil targato Netflix.
Arrow è entrato nelle fasi finali della sua corsa annuale non proprio con il piede giustoIn conclusione, Arrow è entrato nelle fasi finali della sua corsa annuale non proprio con il piede giusto, in modo simile a quanto fatto anche da The Flash ma senza aprire a nessuna novità per il futuro dello show. Nonostante la già annunciata ufficializzazione della quinta stagione, The CW e i suoi autori farebbe bene a pensare di cambiare rotta al telefilm quanto prima, visto che anche gli ascolti, che si sono sempre tenuti a un buon livello, stanno cominciando a calare drasticamente.