Arrow 4×04, "Beyond Redemption": la recensione

Mentre la candidatura a sindaco di Oliver viene ufficializzata, il team Arrow deve scontrarsi con un pericoloso gruppo di poliziotti corrotti

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Spoiler Alert
Dopo una terza serie alquanto deludente, che ha lasciato in molti sull'orlo di abbandonare lo show, quest'anno Arrow continua a scoccare le sue frecce in maniera eccellente. Nonostante alcune lievi cadute di stile, l'attuale stagione del serial dedicato all'arciere di smeraldo si sta rivelando un prodotto davvero ben confezionato sia dal punto di vista delle prove attoriali che da quello dei dialoghi, e anche in Beyond Redemption ne abbiamo avuto conferma.

Protagonista assoluto dell'episodio è stato il capitano Lance (Paul Blackthorne), il cui duplice ruolo di padre e tutore della legge è stato analizzato nel profondo come mai fino a ora. La scoperta della resurrezione di sua figlia Sara (Caity Lotz) lo ha lasciato confuso e sconcertato, tanto da arrivare a puntarle una pistola alla testa pur di non vederla nelle sue attuali condizioni. Ad impedire questo gesto estramo ci ha pensato Laurel (Katie Cassidy), che durante la puntata ha cercato in tutti modi di far tornare in sè la sorella, senza però riuscirci. Oltre ai problemi legati alla sfera familiare, il capo della polizia di Star City ha dovuto fare i conti con la rabbia di Oliver (Stephen Amell), venuto a conoscenza del suo legame con Damien Darhk (Neal McDonough) ed intenzionato ad andare a fondo con la questione. Durante uno scontro verbale a casa di Quentin, in cui si sono potute apprezzare le doti recitative di Blackthorne, i due si sono finalmente detti quello che pensano l'uno dell'altro. Oliver ha sempre ammirato l'integrità morale e il senso di giustizia di Lance, tanto da arrivare a considerarlo quasi una figura paterna, e il saperlo alleato di Darhk gli ha distrutto uno dei pochi punti fermi della sua vita. D'altro canto, Lance ha ammesso di essersi accorto troppo tardi delle reali intenzioni di Damien, che ora lo tiene in pugno minacciando la vita di Laurel.

Protagonista assoluto dell'episodio è stato il capitano Lance, il cui duplice ruolo di padre e tutore della legge è stato analizzato nel profondo come mai fino a ora

A fornire veridicità alle parole del detective ci ha pensato Liza Warner (Rutina Wesley), un agente super addestrato a capo di un gruppo di poliziotti corrotti facenti parte dell'ormai smantellata task force anti-vigilante di Lance, che in uno scontro con il team Arrow è andata vicinissima a uccidere Oliver. Diciamo vicinissima perché se Freccia Verde è ancora tra noi il merito è solo di Quentin, che attraverso un discorso sentito su cosa davvero significa essere un tutore della legge, l'ha convinta a risparmiarlo e costituirsi. Da segnalare come finalmente il villain della settimana, curioso adattamento della celebre eroina DC Comics Lady Cop, mostri quantomeno delle motivazioni per giustificare il proprio comportamento, una boccata d'aria fresca se paragonata ai fin troppo anonimi sicari di Damien Darhk, spinti soltanto dal vil denaro.

Oltre a concentrarsi sull'evoluzione del capitano Lance, l'episodio ha portato avanti due delle sottotrame più significative di questa stagione, ovvero l'ascesa di Oliver a sindaco di Star City iniziata in The Candidate e il ritorno in scena del "defunto" Atom (Brandon Routh). Riguardo alla prima, il team di eroi mascherati di Queen è rimasto a dir poco spiazzato dall'annuncio di quest'ultimo di volersi candidare a sindaco della città. Fortunatamente, è bastata la visione della nuova Arrow-Caverna (da segnalare il riferimento al suo creatore fumettistico George Papp), ricavata da Cisco utilizzando il vecchio rifugio di Sebastian Blood, a convincerli a dare pieno supporto all'alter ego di Freccia Verde. Tra loro, quella che più di tutti si è prodigata per il futuro di Ollie è stata sua sorella Thea (Willa Holland), che per una puntata ha represso la sua sete di sangue per mettere in piedi un comitato elettorale e scrivere il discorso d'apertura della campagna di suo fratello. Dall'altro lato, Felicity (Emily Bett Rickards) è stata convinta dall'amico Curtis Holt (Echo Kellum) a indagare sullo strano messaggio arrivatole sul cellulare la settimana scorsa, a quanto pare connesso alla tecnologia di Ray Palmer. Abbiamo così scoperto che poco prima di "scomparire", l'apparecchiatura dell'ex capo della Palmer Tech ha registrato le sue ultime parole, che ovviamente gli autori si sono guardati bene dal farcele sentire per aumentare l'alone di mistero che si è venuto a creare dietro al personaggio.

Puntata non ottima ma quantomeno accettabile anche sul lato flashback, fino ad adesso il punto debole di questa stagione, dove la situazione sembra stia lentamente migliorando. La trama del ritorno di Oliver sull'isola di Lian Yu potrebbe essere infatti collegata in qualche modo ai Fantasmi di Darhk, che durante l'episodio ci ha tenuto a precisare di avere una figlia. Che questa sia la donna salvata dal nostro eroe poco prima di essere scoperto?

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