Arrow 4x01, "Green Arrow": la recensione

La nostra recensione del primo episodio della quarta stagione di Arrow, intitolato Green Arrow

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Spoiler Alert
Arrow è tornato, ma da qui in avanti nulla sarà più come prima.

È questo quello che emerge dalla première della quarta stagione dedicata all'arciere di smeraldo, uno show ormai sempre più vicino nei toni e nei contenuti alla versione a fumetti a cui è ispirato. Con l'arrivo dell'universo narrativo di Flash, abitato da metaumani ed esseri provenienti da mondi paralleli e futuri, la serie con protagonista Stephen Amell non poteva continuare a viaggiare sui binari del semi-realismo come successo fino a oggi. Se una prima svolta in questo senso si era già palesata con l'introduzione del Pozzo di Lazzaro, grazie al quale Thea (Willa Holland) era stata riportata in vita dopo l'assassinio per mano di Ra's al Ghul, in questa stagione gli autori hanno voluto osare ancora di più, portando nella città di Oliver Queen la magia.

Damien Darhk (Neal McDonough), il villian principale di quest'anno, è infatti dotato di poteri sovrannaturali, ottenuti a quanto sembra tramite un rituale di sangue a cui lo vediamo sottoporsi sul finire dell'episodio. Le sue abilità, che vanno dal respingere le frecce di Arrow con la sola imposizione della mani al risucchiare l'energia vitale dei suoi sottoposti prendendoli per il collo, per adesso appaiono impossibili da contrastare dal nostro team di eroi, che probabilmente si vedranno costretti a interpellare un esperto in materia (qualcuno ha detto John Constantine?).

Arrow è tornato, ma da qui in avanti nulla sarà più come prima

Ma cosa è accaduto in questa puntata? Come successo in The Flash, anche Arrow ha iniziato la sua corsa qualche mese dopo gli eventi del season finale della passata stagione, mostrandoci Oliver Queen intento a vivere serenamente la sua vita da comune cittadino con l'amata Felicity (Emily Bett Rickards). Come era logico aspettarsi, questa situazione è durata ben poco: già dopo i primi venti minuti di show, Ollie è tornato a malmenare criminali nella sua città, richiamato da Thea e Laurel (Katie Cassidy) nonostante il secco no di Diggle (David Ramsey). Gli attriti tra i due ex migliori amici non sembrano destinati a cessare in tempi brevi, con John ancora infuriato per come l'arciere di smeraldo ha trattato lui e la sua famiglia durante la battaglia finale contro Ra's al Ghul.

Il motivo del repentino ritorno di Oliver a Star City, così ribattezzata in onore dello "scomparso" Ray Palmer (Brandon Routh), è una serie di attacchi terroristici messi in atto dall'organizzazione segreta nota come H.I.V.E. (sì, proprio quella che ha commissionato a Deadshot l'assassinio del fratello di Diggle), guidata dal già citato Damien Darhk. Il suo scopo, emerso durante un bellissimo monologo a inizio episodio, è semplicemente quello di radere al suo la città e uccidere tutti i suoi abitanti, altro non ci è dato sapere (ma siamo sicuri che lo scopriremo molto presto).

Durante gli scontri che hanno visto il team Arrow affrontare i Fantasmi dell'H.I.V.E., ogni personaggio ha potuto mostrare al pubblico l'evoluzione fatta rispetto al punto in cui le cose si erano fermate: Diggle è diventato un caposquadra risoluto e credibile nonostante l'orrenda divisa che gli autori hanno scelto per lui, Laurel è sempre più a suo agio nel ruolo di Black Canary, mentre Thea/Speedy/Red Arrow ha iniziato a mostrare i primi effetti collaterali della sua "rinascita". Il cambiamento più grande, ovviamente, spetta al protagonista. A fine puntata, Oliver si accorge che se vuole davvero fare del bene per la sua gente, deve lasciarsi alle spalle l'oscuro Arrow e assumere una nuova identità, capace di trasmettere speranza e positività nelle persone su cui veglia. In un breve ma significativo messaggio che quest'ultimo riesce a far trasmettere da tutte le televisioni da Felicity, Ollie annuncia la discesa in campo del supereroe Green Arrow, che con un costume molto simile all'attuale controparte fumettistica sancisce una nuova direzione per la serie.

Come ogni precedente stagione, anche quest'anno non è mancata la consueta parte flashback ambientata durante il periodo di "presunta morte" di Oliver, che ha visto il rampollo della famiglia Queen essere rispedito sull'isola di Lian Yu da Amanda Waller (Cynthia Addai Robinson), intenzionata a utilizzarlo in una misteriosa missione per conto dell’A.R.G.U.S.. Da segnalare in questo frangente il segmento in cui viene inquadrato per pochissimi secondi un personaggio che potrebbe essere un riferimento a Hal Jordan se non Hal Jordan stesso, dopo l'accenno al pilota delle Ferris Aircraft scomparso fatto durante la scorsa stagione. Che sia giunto il momento di introdurre anche Lanterna Verde nell'universo supereroistico targato CW?

Ben due sono i colpi di scena che chiudono il riuscito e appagante Green Arrow. Nel primo scopriamo improvvisamente che Quentin Lance (Paul Blackthorne) è da tempo alleato di Damien Darhk nonostante l'apparente riluttanza a rivelare a quest'ultimo quello che sa sul conto dell'arciere di smeraldo. Nel secondo, un vero e proprio salto in avanti nel tempo, vediamo Oliver piangere come un bambino davanti a una misteriosa lapide. Naturalmente, Greg Berlanti e soci si sono ben visti dal rivelare a quale personaggio appartenga, così da dare il via a un "toto morte" la cui risoluzione sarà quasi sicuramente al centro del mid-season invernale.

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