Arrested Development 4x04, "The B. Team": la recensione

Il quarto dei nuovi episodi di Arrested Development è il più divertente finora, anche grazie a... Ron Howard!

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Il quarto dei nuovi episodi di Arrested Development, il secondo dedicato a Michael, è il più riuscito finora e senza dubbio il più divertente. E il motivo è semplice: non tanto il personaggio centrale, ovvero Michael (il più normale, se vogliamo, dei Bluth e quindi anche quello con potenziale comico minore), quanto tutto ciò che lo circonda - dal nuovo contesto lavorativo come produttore al suo riavvicinamento forzato con il padre George Bluth Sr., il tutto accompagnato da una serie di gag legate a Hollywood e a uno stuolo vero e proprio di guest star vecchie e nuove.

Ma andiamo con ordine. Eravamo rimasti che Michael aveva un debito da 700mila dollari con Lucille Austero a seguito del fallimento della Michael B. Company: il nostro non si perde d'animo, dà via l'ingombrante auto con la scaletta aeroportuale (che però speriamo di rivedere presto) e finisce a lavorare su un veicolo altrettanto ingombrante, ovvero l'auto di Google Maps StreetView (il marchio non viene però citato, anche se si suggerisce di "qualcos-arlo" su internet). Ormai rassegnatosi a fare un lavoro mediocre, Michael riceve una telefonata da Barry, che lo informa che nientemeno che il produttore Ron Howard è interessato alla storia della sua famiglia: vuole produrre un film sul rapporto padre/figlio con la sua Imagine Entertainment. Michael decide di accettare di diventare produttore solo dopo aver conosciuto una giovane attrice in strada (Isla Fisher), così incontra suo padre (che nel frattempo sta amoreggiando nientemeno che con Lucille Austero), e con uno scambio intenso di sguardi gli chiede di firmare la liberatoria per i diritti di produzione sulla storia della famiglia. La risposta è un sunto dell'intero rapporto tra i due: "Go to hell".

Michael allora decide di assoldare Stefan Gentiles per scrivere la sceneggiatura, e coinvolge Andy Richter (che accetta dopo essere stato insultato da Conan O'Brien) e Carl Weathers per interpretare i protagonisti (è il "B Team" del titolo). Ron Howard decide quindi di riposizionare Michael negli uffici della Imagine nell'Orange County, dove George cerca di riavvicinarsi al figlio regalandogli delle riviste pornografiche messicane (!), e quando scopre che l'intera vicenda dei diritti ruota attorno a una ragazza decide di firmare. Purtroppo per Michael, però, Ron Howard era interessato al rapporto tra Michael e suo figlio, e Michael non sa se vuole invadere la privacy di George Michael. Per consolarsi va a un concerto di cornamusa dell'attrice di cui si è invaghito e ci finisce a letto: in quell'occasione Michael scopre che si chiama Rebel, come la presunta amante di Ron Howard (in realtà è sua figlia... "il che non migliora le cose").

Un episodio densissimo, insomma, e questo permette al ritmo di farsi serrato come nei più classici degli Arrested Development. Una gag dietro l'altra, una vera pioggia di riferimenti, alcuni dei quali emergeranno solo a una seconda o terza visione. Tornano anche personaggi "storici" della serie, come Bob Loblaw (Scott Baio), Stefan Gentiles (James Lipton), Carl Weathers (Carl Weathers) con una imperdibile puntata di Scandalmakers e, ovviamente, la pericolosissima Kitty Sanchez (Judy Greer). Ma la puntata non si riduce a una reunion di famiglia: la storia di Michael procede, e finalmente conosciamo quale sarà il suo "love interest" per questa stagione. Isla Fisher sembra perfetta come compagna, anche perché "ha i capelli rossi come la mia defunta moglie", come sottolinea lo stesso Michael quando la vede.

I MOMENTI MIGLIORI DELL’EPISODIO

  • Kitty lavora alla Imagine e ha distrutto per sbaglio la carriera di Maeby come produttrice.

  • Gag ricorrente dei nuovi episodi: Ron Howard ha deciso di fare un film sulla famiglia Bluth dopo aver visto la foto di Michael "in posa da supplica" sul magazine di volo

  • Scopriamo che Ron Howard decide quali film fare in base alle fotografie che vede in giro.

  • Quando compare finalmente anche Brian Grazer, il partner produttivo di Ron Howard. Ron ha "una ragazza" (intende dire una figlia, mentre Michael pensa si tratti di una amante), mentre Grazer ha "due ragazzi" (...).

  • Il grattacielo della Imagine Entertainment è "solo qualche metro più basso" di quello del superproduttore Jerry Bruckheimer. Per avere un ufficio più alto, però, Howard ha fatto abbassare notevolmente l'altezza dei piani inferiori del palazzo, incluso quello in cui si trova l'ufficio di Michael.

  • Ron Howard tiene i suoi meeting segreti dentro al modulo lunare che conserva nel suo ufficio: non quello del suo film Apollo 13, ma quello della messa in scena dell'atterraggio lunare che lui ha contribuito ad allestire nel 1969.

  • Tanto per cambiare Michael si innamora di una ragazza splendida ma alquanto strana: appassionata di cornamusa, Rebel ha una risata quantomeno grottesca.

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