Arrested Development 4x03, "Indian Takers": la recensione

Il terzo dei nuovi episodi di Arrested Development è incentrato su Lindsay, una Portia De Rossi forse un po' troppo "ritoccata"...

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E' dedicato a Lindsay Bluth Funke il terzo dei nuovi episodi di Arrested Development, intitolato Indian Takers. Purtroppo è con Portia de Rossi (e non, come sarebbe sembrato logico, con Jessica Walter) che ci rendiamo conto che sono passati sette anni dalla fine della terza stagione, e non perché l'attrice sia invecchiata, piuttosto perché ha cercato di impedirlo. La chirurgia plastica a cui sembra essersi sottoposta è molto evidente, e così in questo episodio Lindsay non sembra... Lindsay. Ironicamente, nella serie si è spesso scherzato sulle operazioni di chirurgia estetica cui si sarebbe sottoposta Lindsay, stesso dicasi per la sua età.

L'episodio si apre con Lindsay che, ancora una volta, decide di mettere fine al suo matrimonio con Tobias. Ispirata dalla lettura di Mangia, Prega, Ama (prepariamoci a uno scherzo ricorrente), decide di recarsi in India, dove prima si fa raggirare da dei venditori ambulanti, e poi si fa dare indicazioni di vita da uno sciamano che, prima di trasformarsi in quello che sembra uno struzzo (ufficialmente uno dei tormentoni di questi nuovi episodi), le suggerisce di tornare a casa sua e cercare il vero amore. Tornata negli USA, crede che il suo vero amore sia Tobias: i due si rimettono insieme e comprano una colossale casa dall'agente immobiliare James Carr (Ed Helms!), ma a quanto pare non basta per riaccendere la scintilla. Tobias suggerisce di partecipare a un corso di recitazione - "Method One" - che in realtà è una clinica per la disintossicazione attraverso l'uso del Metadone (il gioco di parole funziona abbastanza anche in italiano). Lì Lindsay si innamora di Marky Bark (Chris Diamantopoulos), un attivista per il quale deciderà di lasciare Tobias prima di scoprire che soffre di Prosopagnosia (e non capisce nemmeno se lei è un uomo o una donna) e che vive con sua madre in una roulotte in mezzo al deserto, allevando... struzzi!

In questo episodio Lindsay riesce a fare il passo successivo e finisce a letto con Marky: è un colpo abbastanza grosso visto che lei e Tobias per tre intere stagioni hanno sempre fatto fatica ad allontanarsi realmente l'uno dall'altra. Proprio come Michael nel primo episodio, anche qui insomma uno dei protagonisti si spinge oltre ai limiti imposti finora al personaggio. Sarà interessante vedere se, entro la fine della nuova stagione, questa sorta di evoluzione avrà un compimento. Detto questo, l'episodio in sè è piuttosto divertente, ma anche in questo caso i dieci minuti in più concessi da Netflix (la durata è di quasi mezz'ora) in alcuni punti si fanno sentire: la lunga sequenza di trattative con l'agente immobiliare è sì geniale (anche perché è un ulteriore riferimento alla bolla speculativa immobiliare californiana) ma davvero troppo lunga. L'episodio è poi interamente ambientato nel 2006, senza salti temporali rispetto ai primi due episodi, e questo lo rende senza dubbio più facile da seguire. Anche se personalmente avrei voluto scoprire qualcosa di più sull'adozione di Lindsay da parte dei suoi genitori...

I MOMENTI MIGLIORI DELL’EPISODIO

  • Il cerchio si chiude: Marky Bark è il figlio di Johnny Bark, attivista che voleva impedire l'abbattimento di un albero nella prima stagione e che si era innamorato di Lindsay. Esilarante la scena in cui scopriamo come è morto.

  • La totale e irrecuperabile incapacità di Tobias di improvvisare.

  • I due enormi letti matrimoniali in cui dormono, rigorosamente separati, Tobias e Lindsay.

  • La definizione "Champagne Glass Breasts" per i seni, che deriva da una lettera mandata da un giovane Buster in campeggio nella camera da letto di sua madre, e suggeritagli proprio dalla madre.

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