Area D 1, la recensione
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
In questa Area D sono destinati a sopportare una vita di oppressione da parte dei loro carcerieri umani, minacciati anche dai propri simili...
J-Pop sceglie Area D come suo primo manga da distribuire in edicola, forte di due autori come Kyoichi Nanatsuki (The Arms Peddler) e Kyung-Il Yang (Defense Devil, Blade of the Phantom Master) già all'opera su precedenti titoli di successo nell'edizione italiana della casa editrice. Seppur classificato come seinen manga, il soggetto potrebbe sembrare quello di un normale shonen o anche di un comic-book di supereroi, ma a fare la differenza sono lo stile crudo della narrazione e il tratto realistico con cui vengono rappresentati personaggi, senza alcuna concessione umoristica o momenti che allentano la tensione. Non mancano però alcuni elementi in grado di catturare l'attenzione dei lettori, come qualche vignetta ammiccante su una misteriosa ragazza rappresentata senza veli, o combattimenti tra personaggi dotati di diversi superpoteri presentati in modo un po' affrettato.
Il fumetto è degno di nota soprattutto per il comparto grafico, che offre personaggi dalla forte espressività e scene spettacolari. Narrativamente la vicenda parte da un'interessante premessa per seguire poi binari prevedibili che banalizzano gli spunti iniziali, riducendo il tutto a un fumetto di combattimenti.
Il difetto principale è la leggerezza con cui viene affrontato l'argomento: la presenza di essere umani mutanti sarebbe un ottimo modo per riflettere sul la discriminazione e sul tema del diverso (come hanno fatto molte ottime storie Marvel degli X-Men) ma per ora sembra che l'autore la voglia utilizzare solo per giustificare il contesto e la presenza di personaggi con diversi poteri sovrannaturali.
Questo primo numero però può essere considerato solo un prologo, visto che segue il viaggio dei protagonisti a bordo della nave che li trasporta alla prigione in mezzo al mare e si conclude proprio con l'arrivo ad Area D. La struttura vera e propria del fumetto potrebbe quindi essere diversa da quanto letto finora, anche perché nei primi episodi vengono gettati diversi indizi sugli obiettivi segreti di alcuni personaggi e su misteri che saranno sviluppati in futuro. Possiamo ancora sperare che dal secondo numero la vicenda migliori perché dalla sinossi della serie avevamo aspettative più alte di quanto abbiamo letto nel primo tankobon.