Archie vol. 3, la recensione
Abbiamo recensito per voi il terzo volume di Archie, di Mark Waid e Joe Eisma, pubblicato da Edizioni BD
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Mentre la bella bruna di Riverdale deve affrontare la rossa minaccia portata da Cheryl Blossom - una subdola ereditiera prevaricatrice poco incline alla cooperazione - Archie prova a lenire l’assenza della sua amata impegnandosi nell’organizzazione di una festa per il ventesimo anniversario di matrimonio dei genitori d partecipando a cene poco fortunate con il magnate del catrame. Sullo sfondo, il variegato microcosmo della piccola cittadina statunitense, caratterizzata dagli hamburger di Pop, gli estrosi copricapi di Jughead, la cattiveria di Reggie Mantle, l’app di Dilton Doiley e i suoi fallimentari esperimenti scientifici. Il dramma personale di Archie non sembra dunque influire sulla quotidianità di Riverdale, che scorre indifferente al vuoto esistenziale dentro il ragazzo.
Senza troppi cambiamenti o grossi scossoni, Waid mantiene invariato il suo approccio alla narrazione: ogni capitolo si compone di cinque blocchi - spesso della lunghezza di una sola pagina - con cui viene presentata gradualmente la vicenda. Sebbene frammentata, la lettura risulta scorrevole e piacevole grazie all’ottima regia che, tra stacchi e repentini cambi di location, mantiene viva l’attenzione del lettore.
Al resto pensa la sceneggiatura dello scrittore di Flash: Anno Uno e Daredevil: accattivante, divertente, ben strutturato, Archie mantiene dei toni decisamente leggeri senza risultare mai banale. Le vicende da teen drama sono ben architettate (merito anche della Matsumoto che si occupa della costruzione dei personaggi e dei dialoghi femminili), mentre le gag esilaranti e l’abbattimento della quarta parete concorrono a creare empatia e coinvolgimento emotivo nel lettore. L’intreccio amoroso, inoltre, è coinvolgente e l’introduzione di nuovi personaggi - Cheryl e suo fratello Jason - apporta nuova linfa a una serie il cui futuro è sempre più roseo.
A Riverdale il tempo vola/Si fa baldoria tutti i giorni sai./Di Riverdale ce n'è una sola/non ci si annoia veramente mai recitava la vecchia sigla di Zero in Condotta (The New Archies), serie animata degli anni ’80 che ha fatto conoscere Archie, Betty e Veronica in Italia. Ed effettivamente tra le pagine di Archie di Waid non ci si annoia davvero mai...