Archie vol. 1, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume di Archie, scritto da Mark Waid e disegnato da Fiona Staples
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Il compito di trasportare Archie nel terzo millennio e consegnarcelo nella versione 2.0 tocca a Mark Waid - il cui ciclo su Daredevil risulta uno dei più apprezzati e premiati in assoluto - e Fiona Staples, disegnatrice al lavoro sulla pluripremiata e decantata serie Saga. Due autori di spessore ai quali si sono aggiunti, poi, Annie Wu e Veronica Fish, a dare il cambio alla Staples al tavolo da disegno.
Fughiamo subito ogni dubbio: questo primo volume italiano di Archie, edito da Edizioni BD, è una lettura piacevole, divertente e appassionante destinata a un pubblico per tutte le età, che conquista dalla prima all'ultima pagina grazie a un linguaggio moderno che porta in scena avventure senza tempo incentrate su amore, amicizia e hamburger.
Per fare questo Waid utilizza sin da subito alcuni espedienti narrativi - Archie che guarda in camera e si rivolge al lettore abbattendo la quarta parete - che dialogano con il pubblico più giovane o che magari non ha mai avuto il piacere di leggere questi albi a fumetti. L'autore non stravolge la storia o le dinamiche consolidate di questa serie, bensì le ambienta in un periodo a noi contemporaneo nel quale far muovere i suoi personaggi. Vengono, dunque, inseriti telefoni cellulari, SMS, hashtag e altri elementi che possano richiamare alla nostra epoca, sebbene si tratti di dettagli ornamentali, di contorno, che non creano una frattura rispetto alla precedente incarnazione del fumetto.
Chi si aspettava una lettura adulta - magari legata a tematiche quali il razzismo, l'aborto o l'omosessualità - resterà deluso: non c'è traccia di questi elementi. Archie si rivolge al neofita con gli stessi argomenti che oggi decretano il successo di sit-com e teen-drama, e allo stesso tempo dialoga con il lettore veterano con storie rispettose della tradizione. E lo fa con ottimi dialoghi, una caratterizzazione dei personaggi riuscita, oltre a una struttura narrativa episodica che rende la lettura frizzante.
A questo grande - e, rimarchiamo, difficile - lavoro di scrittura si aggiunge lo splendido contributo di Fiona Staples. Tutta la capacità espressiva dell'artista consente di realizzare tavole dense di particolari in cui anche il linguaggio del corpo sostiene al meglio narrazione. Il refresh effettuato sui personaggi è ideale, capace di cogliere le singolarità di ogni comprimario e di riportarlo in scena calato in un contesto moderno. La gioia e la luminosità della scrittura di Waid fa il paio con la bellezza delle tavole accattivanti, in un affresco di indubbio valore artistico.
Il nuovo corso narrativo di Archie convince e la lettura di questo volume diventa obbligatoria per apprezzare una storia divertente, appassionante e innovativa nel rispetto di una tradizione consolidata.