Arcane 2, la recensione: i primi due atti portano l'animazione a livelli mai visti prima
La recensione dei primi due atti di Arcane 2, serie animata targata Netflix
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Sono disponibili da oggi, sabato 16 novembre, i primi due atti della nuova stagione di Arcane, serie animata targata Netflix ideata da Christian Linke e Alex Yee. La storia è ambientata nell’universo videoludico di League of Legends e i fatti narrati rappresentano un prequel del gioco della Riot Games. Anche questa volta, l’animazione è realizzata dallo studio francese Fortiche.
Mettiamo subito le cose in chiaro
Lo diciamo sin dalle prime battute: se siete rimasti colpiti dalla prima stagione e vi siete appassionati alle avventure delle sorelle Vi e Jinx, agli abitanti di Piltover e ai brutti ceffi di Zaun, allora preparatevi: le sei puntate fin qui distribuite dalla piattaforma di streaming riescono a portare tutto a un livello ancora più alto. E per tutto intendiamo veramente tutto: dall’animazione agli scontri, dal dramma alla portata degli eventi, qualsiasi aspetto di questo incredibile serial raggiunge un tale grado di eccellenza da annullare qualsiasi tentativo di concorrenza. Al momento, infatti, non troviamo prodotti in grado di competere con Arcane. Ma procediamo per gradi.
La storia finora
Nelle guerre, il più delle volte sono i deboli a pagare le conseguenze. Succede così che le sorelle Vi e Powder restino orfane e vengano cresciute da Vander, figura di spicco nella città sotterranea di Zaun. Ben presto, le protagoniste iniziano a manifestare i primi segni di ribellione, unendosi a una banda di ladruncoli; un furto andato male, però, innesca una serie di sfortunati eventi che allontana le due, creando una frattura nel loro rapporto difficilmente sanabile. Dopo anni, si trovano l’una di fronte all’altra, in una guerra senza quartiere innescata proprio da Powder (che adesso si fa chiamare Jinx): sul finale della prima stagione, la sorella minore ha sparato un missile verso il palazzo della Consulta, proprio mentre questa era impegnata a deliberare sulla pace tra Piltover e Zaun.
Atto I
Intorno allo scontro tra Vi e Jinx, vengono sviluppate diverse sottotrame; due in particolare catturano l’attenzione: la guerra di potere all’interno della Consulta, che coinvolge le storiche famiglie di Piltover più nuove figure apparse per la prima volta in questa seconda stagione; lo sfruttamento dell’hextech (e dello shimmer) per conquistare - e preservare - il potere. Nel primo caso, la scena viene catturata dalla potente Ambessa Medarda, pronta a guidare Piltover e a sfruttare la sua influenza per soggiogare gli avversari. Nel secondo, l’Uomo del Progresso, Jayce, deve affrontare le conseguenze delle ricerche del suo socio Viktor e risolvere alcune questioni con il suo ex maestro, Heimerdinger, e il di lui nuovo alleato Ekko, capo dei Firelights.
Punto di rottura
In fisica, con questo termine, si indica la sollecitazione limite oltre la quale, in un corpo solido, si provoca una brusca soluzione di continuità dovuta a violente forze esterne. Tutti i protagonisti di questa vicenda hanno raggiunto questo punto. Bisogna raccogliere ciò che resta e decidere cosa fare: lasciarsi andare al dolore, alla rabbia? Cercare vendetta? Oppure, provare a raccogliere le proprie energie e cercare di trovare una soluzione che non comporti ulteriore spargimento di sangue? Domande a cui Vi, Jinx, Caitlyn e Jayce - su tutti - sono chiamati a dare risposte determinanti per il futuro di Runeterra.
Atto II
È passato un anno su Runeterra e la guerra tra Piltover e Zaun va avanti. In questo lasso di tempo, Caitlyn e Ambessa non hanno perso lo slancio iniziale e continuano a dare la caccia a Jinx: pur di porre fine al conflitto, sono disposte a tutto, anche allearsi con reietti e traditori. Nel frattempo, le due protagoniste vivono situazioni diametralmente opposte: Vi ha perso ogni ragione per lottare e si lascia andare alla pura violenza, affrontando nell’arena altri disperati come lei; Jinx, invece, si sta lasciando alle spalle odio e rabbia, decisa ad aprire un nuovo capitolo della sua già burrascosa vita.
Nuovi personaggi si aggiungono alla disputa, assistiamo al ritorno di qualche volto noto e alla sparizione di altri; soprattutto, iniziamo a familiarizzare con il concetto di Arcane e comprendere la natura dello shimmer e dell’hextech. Insomma, se le prime tre puntate di Arcane hanno gettato le basi per lo sviluppo di questa nuova stagione, il secondo atto amplia ulteriormente il campo su cui si gioca lo scontro tra la luce e l’oscurità.
L’animazione
L’imponente architettura narrativa viene valorizzata dall’eccellente lavoro dello studio francese, capace di alzare ulteriormente l’asticella della qualità con questa nuova stagione. In particolare, viene riposta una maggiore attenzione nell’espressività dei personaggi: questo miglioramento regala più enfasi alle fasi in cui la recitazione è fondamentale per la riuscita della scena. E considerando quanto risulta primario mettere in risalto l’umanità dei protagonisti, non possiamo non fare un sentito applauso allo studio d’animazione francese per questo passo avanti. In generale, però, è più d’impatto l’intero lavoro svolto: tutto appare più fluido, vivido, eccessivo, a caratterizzare le varie fasi della narrazione. Come già detto in precedenza, Arcane è una serie che gioca sui contrasti dei suoi personaggi; anche la palette utilizzata non è da meno, alternando le atmosfere luminose e ariose di Piltover a quelle oscure e claustrofobiche di Zaun, in un contrasto funzionale ed espressivo. Nel secondo atto, addirittura, vengono presentate ulteriori soluzioni grafiche e di regia che impreziosiscono la visione di questo serial. Non ci stancheremo mai di dirlo: Arcane è l'attuale pietra miliare dell’animazione seriale, e qualsiasi prodotto futuro dovrà confrontarsi con quanto presentato da Netflix.
Conclusioni
I primi due atti della seconda stagione di Arcane gettano le basi per lo sviluppo di una serie destinata a segnare la storia dell’animazione. Gli intrighi di corte, degni eredi delle atmosfere di Il Trono di Spade, si tingono di venature steampunk per guidarci attraverso episodi serrati, potenti, intrisi di disperata epica. Il ritmo si abbassa nella seconda parte, viene ampliato il cast e infittita la trama; tante domande aspettano una risposta e la curiosità di venire a capo dei tanti misteri è alta. Poco altro da aggiungere: l’Arcane si sta svegliando e dobbiamo prepararci al gran finale!