Arcane: la recensione dei primi episodi

Arcane è una serie emozionante, dolorosa, visivamente straordinaria, imperdibile per tutti gli appassionati di League of Legends e non solo

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Arcane: la recensione dei primi episodi

Lo diciamo subito, a scanso di equivoci: Arcane è una bomba. E lo sappiamo, avremmo potuto trovare parole più incisive per aprire questa recensione dei primi quattro episodi (anche se bomba, in realtà, calza a pennello), ma abbiamo preferito essere diretti, senza vie di mezzo, proprio come Arcane, una storia dura che vi divorerà lo stomaco già dopo i primi episodi, che piacerà sia a chi non sa assolutamente nulla dei reami di Runeterra, sia ai fan sfegatati di League of Legends. Anzi, probabilmente piangeranno, loro, per quella che Riot Games sta celebrando come una vera e propria serie evento, suddivisa in tre archi narrativi (e pubblicati su Netflix a cadenza settimanale, cosa più unica che rara per la piattaforma di Reed Hastings), con tanto di proiezioni notturne al cinema, anteprime per la community su Twitch ed eventi collaterali in tutti i videogiochi della compagnia di Los Angeles.

Va sottolineato che, in dodici anni di vita, le storie dei personaggi e dei luoghi di League of Legends sono state spesso vagamente solo accennate dagli sviluppatori, così come vi abbiamo raccontato nel nostro speciale dedicato alle due protagoniste di Arcane, Jinx e Vi. Due sorelle tanto fragili quanto diverse, che nel corso degli episodi cercheranno di sopperire a questa fragilità in modi totalmente opposti, chi mostrando arroganza, chi evidenziando un'inaspettata dolcezza. Un dualismo che viene ripreso più e più volte da Ash Brannon e il suo team di autori e che viene chiaramente esplicitato nell'esistenza stessa delle due città in cui si muove la serie, Piltover e Zaun (di cui trovate un altro nostro approfondimento in questo articolo), la prima ricca e progressista, l'altra marcia e iraconda, ma anche dalle ambigue scelte morali che alcuni protagonisti si troveranno a compiere per cambiare il proprio destino, così come in varie questioni che riecheggeranno lungo tutto il primo arco narrativo: scienza o magia? Ribellarsi o soccombere? Fratelli o nemici? Cacciare o essere cacciati?

A questo proposito, il primo arco narrativo di Arcane si concentra maggiormente sull'infanzia di Vi e Jinx, raccontando dei retroscena che, finora, erano rimasti chiusi nei cassetti della Riot Games. Se dopo questa premessa, quindi, sembrerebbe logico aspettarsi tre archi narrativi quasi slegati tra loro, cosa eventualmente evidenziata anche dalle differenti date di pubblicazione, gli snodi narrativi e il fil rouge che li collega mettono in piedi un mosaico di eventi e situazioni capaci di raccontare una vicenda intrigante e coerente, da qualsiasi punto di vista la si guardi.

Le premesse della storia sono tanto semplici quanto efficaci: Vi e la sua sorella minore, Jinx, fanno parte di una piccola banda di ladruncoli con grandi ambizioni, talmente grandi da metterli nei guai, di tanto in tanto, come quella volta in cui hanno deciso di avventurarsi tra le lucenti vie della città di sopra, passando per i tetti e cercando di non essere visti da nessuno. In ogni caso, qualsiasi errore dell'irruente Vi viene coperto da Vender, quello che i videogiocatori conoscono come il barista, un padre per le due ragazze (e non solo) in cerca di una guida, non sempre disposto ad ascoltarlo. E proprio Vender, in questi primi episodi, rappresenta il vero cuore della produzione, un omone rispettato sia sopra che sotto, e che farebbe di tutto per proteggere le sue ragazze e tutti i bassifondi, anche quando le soluzioni a disposizione scarseggiano enormemente. Se tra i volti noti di LoL spiccano Jayce, Caytlin, il testone Heimerdinger e un riconoscibilissimo Ekko, le nuove entrate catalizzano l'attenzione: quello che sembra essere il villain principale, Silco, ha una storia alle spalle tanto brutale quanto coerente con le sue motivazioni, e non vediamo davvero l'ora di saperne di più su di lui.

Arcane Netflix

"Questi primi episodi compongono una vera e propria storia di origini"Non ci addentriamo oltre nella trama, per lasciarvi il piacere di scoprirla da voi nei circa 45 minuti che compongono ogni episodio, ma ci limitiamo a consigliarvi di tenere gli occhi bene aperti per non perdervi una pioggia di easter egg e rimandi all'universo di League of Legends: d'altronde, con 350 milioni di giocatori nel mondo, di cui 180 milioni attivi mensilmente, Riot Games non ha di certo perso l'occasione per strizzare l'occhio alla community e, perché no, di lasciarla fantasticare addirittura su cosa potrebbe venire dopo Arcane. In ogni caso, questi primi episodi compongono una vera e propria storia di origini, accattivante e capace tanto di lanciare messaggi forti, quanto di strapparvi il cuore dal petto.

Dal punto di vista tecnico, invece, ci sbottoniamo: Arcane alza l'asticella per quanto riguarda l'animazione sul piccolo schermo. È chiaro che, a livello di budget, è difficile confrontare un prodotto con all'attivo 9 episodi da 45 minuti ciascuno, e quindi la relativa forza lavoro che serve per mettere in piedi questo lunghissimo processo creativo con, ad esempio, un film d'animazione di 90 minuti pensato per il grande schermo. Però permetteteci di dire che Arcane propone un inedito punto di vista sull'animazione così come Spider-Man: Un nuovo universo lo ha fatto per il cinema, appena qualche anno fa. La palette utilizzata per Arcane è varia, fresca, coloratissima e capace di donare a ogni scena un impatto unico, dove basta uno sguardo fugace per tenere gli occhi legati all'azione, spesso frenetica, sempre fluida e coreografica, mai pigra o a risparmio, accompagnata da una regia puntuale e al servizio del racconto e della sua spettacolarità.

Dopo questi primi episodi, la scimmia per immergerci nel resto della serie è enorme, come un King Kong appollaiato sulla nostra spalla, per quella che - a tutti gli effetti - è una serie evento in grado di calamitare l'attenzione non solo degli appassionati di tutto il mondo, ma di chiunque sia in cerca di un'avventura genuina, epica, memorabile e, diciamolo pure, senza precedenti in termini produttivi. Sareste dei folli a perdervi questo momento storico. Sì, più folli delle armi di Jinx.

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