Aqualung vol. 4, la recensione
Il quarto volume di Aqualung è meno frenetico dei precedenti e punta maggiormente sulla componente umana, restando però altrettanto ammaliante
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
È tempo di tornare a Cold Cove per scoprire come se la passano i protagonisti di Aqualung, webcomic scritto da Jacopo Paliaga per i disegni di French Carlomagno, proposto in formato cartaceo da BAO Publishing, la quale presenterà in anteprima il quarto volume a Lucca Comics & Games 2019.
Per quanto costantemente scorrevole e fruibilissima, Aqualung è una serie progettata per essere compresa appieno solo una volta giunti al finale, un’architettura affascinante di cui, appuntamento dopo appuntamento, scopriamo un particolare nuovo, una trovata che ci lascia a bocca aperta e ci spinge a rileggere tutto da capo. Guardando il progetto nella sua interezza (almeno fin qui), non possiamo che restare colpiti dall’ambizioso disegno, dalla mirabolante capacità di strutturare al meglio la vicenda su più linee temporali, passando con disinvoltura da un genere all'altro. Non ci vengono in mente molti titoli, italiani o internazionali, capaci di tanto.
"Non ci vengono in mente molti titoli, italiani o internazionali, capaci di tanto."Lo scrittore triestino punta molto sulla componente psicologica in questo penultimo numero. Rispetto ai precedenti, la narrazione risulta meno frenetica, prendendosi tutto il tempo per evidenziare le conseguenze di quanto letto fin qui e, allo stesso tempo, preparando il terreno per il finale, che già immaginiamo scoppiettante. Detto ciò, con questa nuova stagione di Aqualung si conferma una lettura appassionante e ricca di colpi di scena, cosa che mette in luce la malleabilità del soggetto e le sue tante potenzialità, ma, soprattutto, la poliedricità dei suoi creatori.
Nel corso degli anni abbiamo ammirato con piacere la crescita esponenziale della qualità di questo fumetto, sia per il suo impianto narrativo che per i disegni di Carlomagno. Quest'ultimo è qui artefice di una prova meno incisiva del solito: da un lato ammiriamo un disegnatore ormai maturo, il cui storytelling è incredibilmente migliorato (in tal senso, la sequenza iniziale è emblematica) e le cui colorazioni evidenziano una prova sicura, di chi è in pieno controllo del mezzo; dall’altro riscontriamo meno attenzione nella definizione dei personaggi e, in definitiva, una resa estetica che stona con il livello generale della serie. Siamo stati abituati molto bene da Carlomagno, e proprio per questo non possiamo fare a meno di aspettarci una prova eccelsa ogni volta; in queste vignette, purtroppo, non sempre abbiamo ritrovato quello stile peculiare e quel tratto elegante che ci hanno estasiati sin dalle primissime pagine di Aqualung, e ci auguriamo di ritrovarlo in perfetta forma per il gran finale.
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