Aqualung - Stagione 3 (prima parte), la recensione

Abbiamo recensito per voi i primi tre capitoli di Aqualung 3, di Jacopo Paliaga e French Carlomagno

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Aqualung 3, teaser di French CarlomagnoAqualung, webcomic creato da Jacopo Paliaga e French Carlomagno (e proposto in edizione cartacea da BAO Publishing), è una delle proposte più valide e originali del panorama italiano. Non siamo i soli a ribadirlo da un paio d'anni a questa parte, e ora c'é anche un Premio Micheluzzi a confermarlo.

Col tempo, gli autori sono stati in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di una storia ben congegnata e strutturata dando vita a una lettura avvincente e in continua espansione. Il team creativo propone personaggi splendidamente caratterizzati e un vero e proprio universo narrativo. Il tutto, dettaglio non da poco, contraddistinto dal riconoscibile e pregevole tratto di Carlomagno, un artista la cui crescita è manifesta e il cui talento rappresenta un'eccellenza della Nona Arte del nostro Paese.

Il finale della seconda stagione di Aqualung - sì, parliamo di "stagioni" come per le serie TV - ci aveva colpiti in pieno petto con i suoi drammatici colpi di scena: tutt'altro che un happy ending. I protagonisti avevano sostanzialmente vinto la loro battaglia, ma pagando un caro prezzo. Quasi fisiologicamente, ne consegue che l'inizio del terzo capitolo sia caratterizzato da un'atmosfera luttuosa, malinconica e quasi decadente: non c'é più il sole a Cold Cove, metaforicamente quanto letteralmente.

La pioggia ha di certo lavato via il sangue di chi è ancora in vita e dei caduti, ma le ferite sono ancora aperte. Holly è andata via chissà dove; suo padre è un morto che cammina, logorato dai rimorsi; Tessa non c'è più. I misteri di questa strana cittadina sull'oceano, però, sono ancora lì, sotto la superficie del mare, e spingono per riemergere.

Aqualung 3, teaser di French Carlomagno

Naturale, dunque, che i riflettori si spostino su Beth, affascinante personaggio che ha fatto il suo esordio nella scorsa stagione: è lei la protagonista della prima parte di Aqualung 3, e a lei tocca il compito di continuare a indagare sui segreti del posto, con i quali ha anche un legame famigliare.

I primi tre capitoli della nuova annata di Aqualung hanno un passo piacevolmente cadenzato, e invece che essere rivelatori vanno a introdurre una nuova, grande minaccia che alzerà ulteriormente il livello di allerta a Cold Cove. In queste pagine, non incontriamo Holly e non abbiamo alcuna informazione sulla sua attuale ubicazione, ma una vecchia conoscenza fa il suo ritorno. L'alleanza tra Beth e Isabel è un altro aspetto intrigante di questa nuova stagione, che va a creare un'inedita dinamica di coppia.

È impossibile dare un giudizio a tutto tondo su ciò che abbiamo letto, che rappresenta la metaforica punta dell'iceberg di un racconto che pare essere di portata ancora più grande rispetto alle precedenti stagioni, ma è proprio la progressiva e ineluttabile crescita dell'opera a lasciare soddisfatti. La sensazione è quella che gli autori, col tempo sempre più padroni del mezzo narrativo, abbiano voluto rischiare ancora di più rispetto a quanto fatto in precedenza andando a creare una storia complessa tramite la quale il lettore compia un avventuroso viaggio di scoperta insieme ai protagonisti, avvicinandosi sempre di più alla verità. Si rimane, dunque, piacevolmente colpiti e desiderosi di saperne di più: quando una qualsiasi storia riesce a generare questi sentimenti nella propria audience, significa che chi è al timone sta lavorando bene.

Aqualung 3, teaser di French CarlomagnoGli aspetti forse più interessanti dei primi tre capitoli della nuova stagione di Aqualung sono sostanzialmente due: la dettagliata ricercatezza della storia e come la narrazione si "contamini" di elementi canonici di altri media. Da un lato, infatti, dar vita a uno storytelling cadenzato - ma mai decompresso - consente agli autori di arricchire il loro racconto di molteplici dettagli: ogni vignetta richiede una soglia di attenzione medio-alta, perché in ogni piccola parte della storia può nascondersi un'informazione di vitale importanza. Dall'altro, Aqualung è un fumetto che sin dagli albori guarda molto alla narrazione del cinema (o delle serie TV, è ormai sostanzialmente indifferente) e dei videogame di successo più recenti, come, per esempio, The Last of Us o Uncharted: il modo in cui viene presentata la scena - si guardi alla sequenza iniziale - richiama molto la Settima Arte in termini di regia e montaggio, e allo stesso tempo, le modalità in cui i personaggi principali operano, da come si muovono a come interagiscono a livello di dialoghi (senza contare le stesse location) strizzano evidentemente l'occhio al videogaming di nuova generazione.

Riuscire a fondere tutti questi elementi in un'unica opera, mantenendo una grande originalità, è qualcosa per la quale fare un applauso agli autori: Paliaga scrive testi molto equilibrati per una storia in cui anche il silenzio è in grado di dire molto, mentre Carlomagno - coadiuvato ai colori dalla brava Adele Matera - è abile nel saper trasporre un linguaggio complesso in arte visiva caratterizzata da immediatezza, semplicità ed efficacia. Nasce così un fumetto in grado di carpire l'interesse di un pubblico quantomai eterogeneo senza sacrificare nemmeno un ideale grammo del suo ingente peso specifico in termini di bontà qualitativa.

Aqualung 3, il trailer

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