Appuntamento con l'amore - La recensione

Storie d'amore, conflitti personali e tanti sentimenti nell'America contemporanea. La nuova pellicola di Garry Marshall, con un cast stellare, conferma il valore di questo regista...

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Recensione a cura di Francesco Alò

TitoloAppuntamento con l'amoreRegiaGarry Marshall
CastAshton Kutcher, Julia Roberts, Bradley Cooper, Taylor Lautner, Anne Hathaway, Taylor Swift, Topher Grace
Uscita12 marzo 2010
La scheda del film

Ho adorato questo film, come mi capita quasi sempre con Garry Marshall. D'altronde, sono un suo fan fin dai tempi di Happy Days e de L'ospedale più pazzo del mondo, passando per il capolavoro Pretty Woman e anche per una pellicola come Se scappi ti sposo, generalmente poco considerata. Quello che mi piace è la sua grazia innata, un modo di vedere la vita che magari sarà anche pieno di melassa, ma comunque una melassa più credibile di quella spacciata da una regista come Nancy Meyers.

Qui siamo fortunati perché abbiamo un buon livello medio, in cui le storie generalmente funzionano bene. La sopresa maggiore è stato Ashton Kutcher, un attore che normalmente detesto e che non mi ha fatto mai provare amore per i suoi personaggi. Qui invece il suo ruolo è meraviglioso, il proprietario di un negozio di fiori, che tratta tutti bene, rispetta i bambini ed è un idealista notevole, ma che ne passa di tutti i colori per via anche della fidanzata, una donna che non lo stima abbastanza per sposarlo.

Molto carina anche la coppia Bradley Cooper e Julia Roberts. Quest'ultima compare poco nella pellicola, ma è adorabile nel ruolo anomalo di un militare (la potremmo chiamare soldato Julia, ricordando lo storico film con Goldie Hawn) che torna a casa da un conflitto, decisamente una scelta originale per questa attrice. Buone cose si possono dire anche della coppia di adolescenti Taylor & Taylor (Lautner e Swift). Lui si fa prendere molto in giro, nel ruolo di un giovane liceale americano campione di sport, un personaggio abbastanza scemo che sta con una ragazza abbastanza scema. Lo sguardo di Marshall non li colpevolizza, così come allo stesso tempo non li esalta, perché comunque rimane evidente che hanno il diritto di amare. Insomma, sono due cretini che si vogliono bene e noi siamo contenti per loro.

La storia più debole è forse quella di Anne Hathaway (scoperta proprio da Marshall in Pretty Princess) con Topher Grace, sia per il colpo di scena (non particolarmente credibile) che per l'interpretazione di lei (esagitata e poco convincente). Molto simpatico invece Grace, un personaggio sempliciotto dell'Indiana e che continua a dire che non capisce le cose.

Insomma, una pellicola che mostra un'America molto semplice, decisamente per bene, carina e affabile. Sarà per questo che alla critica non è piaciuta?

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