Antebellum, la recensione

Pretestuoso, compiaciuto delle proprie idee e per nulla disposto a discuterle, Antebellum è lo strumento dei propri autori per posizionarsi tra i giusti

Critico e giornalista cinematografico


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Ci sono tante storie di violenza e vendetta e un intero sottogenere (rape&revenge) che si basa solo su questo: storie di corpi che subiscono e poi tornano alla carica. Sono film tramite i quali è possibile affermare tutto e il contrario di tutto, il giustizialismo più conservatore come il senso di liberazione dalle catene che opprimono. Antebellum invece non fa niente di tutto ciò, nonostante sia molto chiaro quali siano le idee di chi l'ha concepito. È il livello minimo di senso in una confezione che pretende di averne tantissimo.

Lo spunto è quello di un vengeance movie che mettendosi dietro all'idea di Tarantino di saldare tramite la finzione i conti con la storia (ma senza la sua ironia o il citazionismo), riscriva scenari passati e in particolar modo i rapporti sbilanciati tra bianchi e neri in America. Una maniera di realizzare un film duro in cui chi ha subito (e subisce) può farla pagare ai propri aguzzini. Vediamo schiavi afroamericani in una piantagione di cotone all’epoca della guerra di secessione, li vediamo subire violenze e angherie inumane con un sadismo evidente. Vediamo poi gli stessi attori anche nel tempo presente, afroamericani realizzati e benestanti, e bianchi che rimangono viscidi con loro. Sono due racconti paralleli che solo un certo punto capiremo da cosa siano collegati. Sarebbe l'elemento sorpresa del film.

Tuttavia Antebellum non ha ragioni per non avere una struttura lineare. Non sapere da subito come stiano le cose non serve a dare un senso maggiore, a cambiare il punto di vista o a farci maturare una consapevolezza dopo, quando il twist è svelato. Serve solo a movimentare le acque di un film per il resto molto fermo e ideologicamente fallace. Perché un’ideologia Antebellum la vuole avere e tantissimo! Desidera con tutto se stesso essere dalla parte giusta e sbandierare il proprio punto di vista sul razzismo non accorgendosi di fare a sua volta un lavoro molto razzista: sfrutta le sofferenze afroamericane per dire qualcosa su di sé, non su quelle sofferenze.

Le ragioni dei personaggi bianchi non esistono. Sono razzisti e quindi cattivissimi. Il loro razzismo non ha nemmeno un fine economico, sono dei sadici generici. Già questo sottrae qualsiasi possibilità di speculazione o di ragionamento alla messa in scena di violenza e soprusi. In questo modo Antebellum non parla mai dell’odio che mostra, lo mostra e basta, il suo scopo è far vendicare gli afroamericani con lo schema tipico del cinema di serie B (subire così tanto da giustificare una vendetta altrettanto estrema e soddisfacente per lo spettatore). Addirittura anche il cotone coltivato non ha un vero fine perché viene poi bruciato, è solo il maltrattamento per il maltrattamento. Per giustificare la svolta che prenderà la trama.

Ancora più irrispettoso, in Antebellum i bianchi sono lì perché bianchi e i neri perché neri. I primi per menare i secondi per essere menati, senza nessuna dignità (per entrambi), senza nessun vero senso che non sia essere gli strumenti del senso di giustizia degli autori, che li usano per posizionarsi dalla parte dei giusti.

E usare un tema attuale e cruciale come il razzismo per dire qualcosa su di sé, è forse il modo più basso e deprecabile di trattare la materia.

In tutto questo non è secondario che Antebellum non sia eccezionale nemmeno come B movie di violenza (di cui comunque non ha mai l’asciutta dedizione, pieno com’è di se stesso). Perché in questo film in cui nessuno ha ragioni, motivazioni o idee lo spettatore non ha un ruolo. Certo si immedesima con le vittime e fa il tifo per la loro liberazione, ma non ci sono margini per avere idee e metterle in discussione perché nessuno ha ragioni, aspirazioni o contrasti da risolvere. Non c’è nessuno spazio per una visione di cosa fosse il razzismo ieri (e quindi oggi, nella classica proiezione del cinema in costume), di cosa lo causi, di che conseguenze abbia o anche solo di quanto sia radicato negli Stati Uniti.

Sei d'accordo con la nostra recensione di Antebelllum? Scrivicelo nei commenti dopo aver visto il film dal 14 dicembre su Amazon Prime Video

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