Ant-Man and The Wasp, la recensione
Senza più nessun ingerenza di autori come Edgar Wright, Ant-Man & The Wasp è un classico studio movie dai Marvel Studios
Ora Ant-Man ha un film 100% Marvel, sempre diretto da Peyton Reed, uno classico e convenzionale per gli studios della casa di fumetti in ogni svolta, tono e soluzione, già a partire dalle musiche. Perfettamente in linea con la forma del resto dell’universo. Si perde quella travolgente personalità che aveva il primo (nonostante la fotografia di Dante Spinotti), a favore dell’equilibrio narrativo per la quale gli studios sono noti. Il risultato è chiaramente inferiore e meno devastante ma lo stesso di ottimo livello e godibile.
Con un raffazzonato collegamento agli altri film della Marvel che lascia sempre un po’ l’impressione di essersi persi un pezzo, una storia o un’apparizione, il film dà peso a Wasp tanto quanto all’eroe, come il titolo promette. Eppure, nonostante Evangeline Lily abbia la parte di trama più seria, importante e corposa, lo stesso non riesce mai a essere protagonista. È sempre spalla, l'impressione è che non abbia il carisma necessario. Il numero di scene e il numero di inquadrature è quello di chi dovrebbe lasciare il marchio sul film, l’esito no. Eroica, bravissima, infallibile e piena di risorse, Wasp è perfetta e noiosa, di contro Ant-Man è come sempre imperfetto, scemo e creativo, non sa molto e capisce ancora meno ma ha le intuizioni vincenti. Confronto impossibile da vincere.
Come tutto il resto del cinema può anche non piacere, di certo è molto difficile da criticare.