Ant-Man #1, la recensione

Abbiamo recensito per voi Ant-Man #1 di Nick Spencer e Ramon Rosanas, albo Marvel Comics uscito di recente negli USA

Condividi

Non ci riesce difficile immaginare che il 2015 sarà l'anno nel quale il personaggio di Scott Lang, (secondo e) attuale Ant-Man, tornerà prepotentemente in auge, grazie al blockbuster Marvel Studios dedicato al personaggio (interpretato dall'attore Paul Rudd) diretto da Peyton Reed. Marvel Comics ha così deciso di cavalcare l'onda del potenziale successo, anticipandone persino i tempi, con il lancio della nuova serie ongoing Ant-Man, scritta da Nick Spencer e disegnata da Ramon Rosanas, il cui primo numero è uscito solo pochi giorni fa negli USA.

Inutile tenervi troppo sulle spine: in base a quanto letto nella prima uscita, possiamo ragionevolmente asserire che abbiamo a che fare con un fumetto davvero molto interessante, che parte in maniera ottimale e le cui possibilità di crescita sono enormi, almeno sulla carta.

La serie, come già detto, si concentra su Scott Lang, ex-ladro, ex-marito, ex-deceduto e detenuto, un po' ex-tutto. Ma anche: disoccupato, squattrinato, senza fissa dimora... e padre single della giovane Cassie Lang. Sì, avete capito bene: la figlia di Scott, conosciuta anche con il nome da battaglia di Stature, membro dei Giovani Vendicatori, e uccisa dal Dr. Destino ne La Crociata dei Bambini, è tornata in vita. Non si tratta di un vero e proprio spoiler, dato che tale ritorno era stata annunciato già dalle sinossi ufficiali, oltre che dagli stessi autori. I motivi di questa apparente resurrezione non sono inoltre stati rivelati in Ant-Man #1, e saranno probabilmente affrontati dagli autori in seguito. Dopo aver fatto brevemente parte della FF, ed essere stato fra i protagonisti di Original Sin, è finalmente giusta l'ora di vedere il personaggio sotto una nuova ottica stand-alone.

Scott vuole finalmente dimostrare a se stesso, a sua figlia e a tutto il resto del mondo di poter essere un uomo (e un eroe) affidabile: primo obiettivo di questa sua personale rinascita sarà quello di ottenere finalmente un lavoro fisso e di prestigio. Quale? Divenire il capo della sicurezza delle Stark Industries, quelle fondate e presiedute dal genio, miliardario e filantropo Tony Stark a.k.a. Superior Iron Man (perché Superior? Questa è un'altra storia...). Per ottenere il posto, il Nostro dovrà vedersela con formidabili competitor. Senza svelarvi come questa storia andrà a finire, vi diciamo solo di rimanere attenti fino alle ultime pagine, perché niente andrà come potete aspettarvi...

Ai testi, Nick Spencer realizza un gioiellino di pregevole fattura, un fumetto godibilissimo e interessante in tutte le sue 40 pagine di foliazione. Oltre a essere un perfetto starting point per tutti i lettori neofiti grazie a un riassunto delle "puntata precedenti" puntuale e fluido, Ant-Man #1 ci mostra come dovrebbe essere sempre scritto un fumetto di supereroi in questo secondo decennio del XXI secolo, specie quando si ha a che fare con un soggetto il cui super potere è quello di rimpicciolirsi a dismisura (mantenendo inalterata la forza) e comunicare con le formiche. In soldoni? Farloo in maniera dinamica, moderna e ironica. Il tutto senza dimenticarsi che il Marvel Universe è sì enorme, e popolato da migliaia di personaggi, ma anche coeso: saper strutturare una serie in continuity con gli avvenimenti contemporanei, senza privarla di una sua precisa identità personale, è caratteristica fondamentale per raccontare una storia interessante. Il risultato è quello di avere un personaggio ben collocato in una storia tutt'altro che rigida, con il quale il lettore entra subito in contatto, trovandolo, inoltre, assai simpatico.

In aggiunta, l'arte di Rosanas è visivamente accattivante, grazie a uno stile minimale, ma preciso, che non sacrifica il realismo anatomico in funzione di una moderna stilizzazione del tratto di disegno. Lo stile dell'artista ricorda fortemente il lavoro fatto da Chris Samnee sul recente Daredevil. La costruzione della pagina è precisa e accademica, ma anche sapientemente compressa, in modo tale che lo storytelling risulti intenso, ma pienamente scorrevole e comprensibile.

Che Ant-Man possa essere una delle serie rivelazioni targate Marvel Comics del fumetto supereroico dell'anno appena iniziato, un po' come visto nel recente passato con il già citato Daredevil, ma anche Hawkeye e Moon Knight? Troppo presto per sentenziarlo, ma di sicuro le premesse ci sono tutte.

Continua a leggere su BadTaste