Angry Birds - Il film, la recensione
Dietro la sinossi di un cartone come molti altri, Angry Birds - Il film, nasconde diverse stranezze, elementi poco convenzionali e piccole rivoluzioni
Angry Birds - Il film, racconta di un uccello arrabbiato in un paese di uccelli che non volano (propedeutico al fatto che poi avrà un senso catapultarli come accade nel videogioco) che sono invece calmi. Lui è diverso perché è iracondo e questa diversità lo allontana dalla massa, lo rende diverso. Questa dell’alterità è una chiave fondamentale di tantissima animazione moderna, da Nemo (diverso perché dotato di una pinna piccola), al topo di Ratatouille (diverso perché più raffinato) a Po di Kung Fu Panda e via dicendo, l’unicità ti allontana da tutti, ti rende infelice benché, almeno nei cartoni, alla fine tu potrai dimostrare di essere migliore della media.
Ci sono insomma moltissimi elementi particolari nascosti in una storia altresì molto canonica per quanto divertente. Angry Birds - Il film è insomma una parabola estremamente canonica contaminata di un umorismo efficace sebbene non sorprendente ma densa di sottotesti assolutamente inusuali dovuti alla sua ambientazione. Addirittura in questo cartone c’è il primo personaggio gay visto in un cartone animato che non è caratterizzato dal fatto di essere gay. Si tratta dell’uccello giallo Chuck, veloce e iperattivo, la cui omosessualità non è una caratteristica fondante del personaggio, una che ne giustifica la presenza nel film come sempre vediamo, ma un tratto della personalità come tanti altri. Può sembrare normale ma al cinema non lo è, figuriamoci in un cartone animato!