Andor 1x11, la recensione
La recensione dell'undicesimo episodio di Andor, il penultimo prima del finale di stagione in onda su Disney+
La recensione dell'undicesimo episodio di Andor, intitolato "Figlia di Ferrix", disponibile su Disney+
Anto Kreegyr
Siamo arrivati al penultimo appuntamento con la Saga di Andor. L’undicesimo episodio, “Figlia di Ferrix”, funge da cuscinetto tra la frenesia dell’episodio precedente, incentrata sull’evasione da Narkina 5, e il gran finale della stagione che ci attende la settimana ventura. Come abbiamo ormai imparato dagli episodi precedenti, è quindi un episodio di “assestamento”, dove i protagonisti reagiscono a quanto accaduto in passato e si preparano a quanto li aspetta in futuro. Sono principalmente due i filoni degni di nota in questa puntata. Il primo è quello di Ferrix, il pianeta dove Cassian ha vissuto fino a poco tempo fa, dove ha preso il via tutta la vicenda e dove, presumibilmente, si chiuderà il cerchio: buona parte dei personaggi principali sta per convergere sul pianeta, attratto dal probabile ritorno di Andor sul posto, in previsione di molteplici faccia a faccia che lo attendono.
Un Droide Umano
La vicenda si apre con l’ormai annunciata da tempo dipartita della madre di Cassian, Maarva. Da un lato lascia di stucco il fatto che la cosa sia accaduta fuori scena, anche perché Fiona Hughes ha dato vita a un personaggio commovente e potente, e assistere alla sua uscita di scena sarebbe stato bello. Dall’altro, così facendo, la storia mette lo spettatore esattamente nei panni di Andor: credeva che l’avrebbe vista ancora, e invece non sapeva che l’ultima scena in cui era comparsa sarebbe stata davvero l’ultima. Un altro aggancio fin troppo stretto a come funzionano le cose nel mondo reale. C’è spazio anche per un altro piccolo sovvertimento: da sempre in Star Wars i droidi fungono da alleggerimento e da intermezzo comico. Non stavolta, dove il dolore degli umani di Ferrix, pur se composto e sincero, resta sullo sfondo e a fare da catalizzatore per la sofferenza della scomparsa dell’anziana donna è il droide B2EMO, traumatizzato, spaesato e incapace di accettare l’accaduto come un parente stretto a tutti gli effetti.
I Segreti di Luthen
Il secondo filone vede come protagonista il personaggio che già nella puntata precedente ci aveva mozzato il fiato col suo monologo finale. In mezzo a una puntata in cui si muovono fili, si schierano pezzi e si preparano le mosse decisive, il compito di stupire spetta ancora una volta a Luthen Rahl. Per prima cosa trapelano accenni di indizi sulla sua identità: era una spada laser quella che gli viene chiesto di lasciare da parte prima del suo incontro con Saw Gerrera? Possibile che Rahl fosse un Jedi sfuggito all’epurazione dell’Imperatore? E se così fosse, quanto renderebbe ancora più straordinario il già storico monologo finale enunciato nell’ultimo episodio? Ma oltre a questo, Luthen ci offre uno spettacolo che ancora mancava all’appello nella serie. Finora, Andor è stata una serie molto “terrestre”, dove ad eccezione di una schermaglia con i soliti caccia TIE durante la fuga con il carico di crediti di Aldhani, gli scontri spaziali latitavano. Di fronte a un incrociatore Arrestor Imperiale intenzionato a esaminare da vicino la sua nave, Luthen riporta lo ‘Star’ in ‘Star Wars’, regalandoci un combattimento aereo breve ma intenso in cui ha occasione di sfoggiare non solo i molti trucchi che nasconde la sua nave, la Fondor, ma anche una perizia e una calma imperturbabile nell’affrontare la colossale nave Imperiale e neutralizzandola senza battere ciglio. Si ha l’impressione di avere grattato solo la superficie di quello che il personaggio ha da dire e si inizia a sperare, contro i tanti segnali contrari, che la stagione non si concluda con la sua uscita di scena.
Il Resto della Galassia
Più defilati, anche gli altri personaggi della storia dedicano l’episodio a schierarsi in posizione per le vicende finali. Mon Mothma sembra avere trovato la soluzione al rischio di essere smascherata per la sottrazione di fondi a favore della Ribellione, apparentemente acconsentendo alla proposta di matrimonio combinato della figlia. Viene da chiedersi quale sarà il vero esito della vicenda, sebbene sia possibile iniziare già da ora a fare due conti e a notare che la trama di Mothma, se si eccettua qualche breve interazione con Luthen, finora si è sviluppata su un binario separato da quelli di tutte le altre storie.
Tra i molti giocatori e pedine che convergono su Ferrix c’è anche il bistrattato Syril Carn, allertato dalla chiamata di un suo vecchio commilitone. Sebbene l’arco narrativo e la funzione di Syril, a un passo dalla fine, restino ancora alquanto nebulosi, la sua presenza su Ferrix è quanto meno una promessa più chiara di un suo rientro nella trama principale e di uno snodo risolutivo di qualche tipo. Si prepara anche la resa dei conti attorno alla figura di Anto Kreegyr, fantomatico attivista Ribelle che sta per muovere contro una struttura Imperiale e su cui si incentrano le mosse sia di Luthen e Saw che dell’ISB, dove ogni fazione è convinta di avere il vantaggio della sorpresa sull’altra. E naturalmente si prepara a fare scelte cruciali anche il protagonista vero e proprio, Cassian, che chiude la puntata con un muto e sofferto sguardo sull’orizzonte del mare dopo avere appreso della scomparsa di Maarva. Ancora una volta, situazioni e silenzi parlano più delle parole, ancora una volta Diego Luna è un’ottima lente emotiva del personaggio nel lasciar filtrare i conflitti e la solitudine che lo attanagliano.
Conclusione
Ci si aspettava forse che si sfruttasse di più il crescendo dell’azione scatenata nell’episodio 10, per continuare a salire di intensità senza interruzioni fino al finale di stagione. La Figlia di Ferrix rallenta invece per l’ultima volta il ritmo e opta per tornare ad accumulare la tensione e approfondire la caratterizzazione dei vari personaggi prima dell’ultima chiamata all’azione. I momenti di “tumulto tranquillo” che si alternano agli episodi d’azione sono ormai considerati un marchio di fabbrica della serie e anche stavolta svolgono un notevole compito di preparazione che, ormai ne siamo certi, darà frutto nell’episodio successivo. Ad appagare parzialmente il desiderio di azione pensa comunque Luthen Rael con la sua mirabolante battaglia aerea e con i suoi molti segreti che continuano a intrigare. Prenderemo a prestito una citazione da un’altra grande saga fantasy che sembra descrivere alla perfezione questo episodio: “La scacchiera è pronta. Le pedine si muovono. È il respiro profondo prima del balzo.”