And Just Like That...: la recensione dei primi quattro episodi

Le protagoniste di Sex and the City ritornano con la serie sequel And Just Like That..., ma le prime puntate sembrano andare alla ricerca di un'identità per il progetto revival

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And Just Like That...: la recensione dei primi episodi

Sex and the City è stata una delle serie che hanno lasciato il segno nella storia della televisione riuscendo a proporre un mix di glamour, tematiche provocatorie, femminismo e libertà, tutti elementi che in And Just Like That..., progetto che continua la storia di Carrie e delle sue amiche, sembrano essere stati accantonati per cercare una storia attuale e inclusiva che, per ora, poco si adatta al mondo tratto dal romanzo di Candace Bushnell.

L'elemento che maggiormente aveva portato al successo lo show, ancor più degli abiti all'ultima moda e agli intrecci sentimentali, era il rapporto di amicizia esistente tra quattro amiche così diverse tra loro. Il progetto originale prodotto da Darren Star non era affatto rappresentativo della società americana, dando spazio a un gruppo particolarmente benestante e privilegiato dal punto di vista sociale, e spesso sfruttava stereotipi e situazioni piuttosto controverse per quanto riguarda i membri della comunità LGBTQ+. Il nuovo capitolo della storia sembra così quasi voler rimediare a tutti gli errori del passato, ma nel farlo perde di vista l'identità dei personaggi, risultando nelle prime quattro puntate un mosaico piuttosto confuso e poco convincente di racconti, situazioni e tematiche.

Il titolo della serie, un po' come previsto da quasi tutti i fan nonostante le smentite dello showrunner Michael Patrick King, si basa sulla svolta nella vita di Carrie (Sarah Jessica Parker) e Mr. Big (Chris Noth), anticipata da alcune scene in cui la coppia sembra vivere il proprio lieto fine tra romanticismo, progetti per le vacanze negli Hamptons e passaggi piuttosto surreali che probabilmente sono stati ideati per ricordare il legame della storia con la sessualità dei protagonisti.
La prima puntata, prima di arrivare all'evento che darà il via al cambiamento nella vita delle protagoniste, rivela la situazione in cui si trova ognuno dei personaggi.
Miranda (Cynthia Nixon), alle prese con un marito con problemi di udito e un figlio (Niall Cunningham) particolarmente attivo dal punto di vista sessuale, ha ripreso gli studi perché vuole ottenere un master in diritti umani, compiendo più di un passo falso durante il suo primo giorno all'università in occasione delle lezioni tenute dalla professoressa Nya Wallace (Karen Pittman). Il personaggio affidato a Cynthia Nixon ammette persino che si sente a disagio nel parlare nel contesto sociale attuale, temendo di dire cose sbagliate e offensive, come infatti accade più di una volta. Un disagio simile lo vive anche Charlotte (Kristin Davis) nel rendersi conto che quasi tutti i suoi amici sono bianchi e non è istintivamente molto aperta quando la figlia Rose (Alexa Swinton) le confida un dettaglio riguardante la sua sessualità. La donna, tuttavia, sembra totalmente soddisfatta della sua vita professionale e privata, ritrovandosi anche alle prese con il talento musicale di sua figlia Lily (Cathy Ang).
Il personaggio di Charlotte permette inoltre di introdurre una delle new entry nella storia: Lisa Todd Wexley (Nicole Ari Parker), madre del giovane Henry che studia pianoforte come Lily.
Tra i nuovi arrivi ci sono poi Che Diaz (Sara Ramirez), una comica e conduttrice di podcast queer e di genere non binario che lavora con Carrie, che cerca di rimanere rilevante professionalmente pubblicando anche foto su Instagram e parlando di sesso nel progetto di Che.

Se Samantha (Kim Cattrall) è assente (il motivo viene rivelato nei primi minuti del debutto), lo stesso non accade con Stanford (Willie Garson) e Anthony (Mario Cantone), ora impegnato con la sua attività culinaria Hot Fellas Baked Goods.

And Just Like That... Mr Big e Carrie

Il primo episodio di And Just Like That... è delineato per gettare le basi per i cambiamenti nella vita di tutte le protagoniste e, dopo una seconda puntata piuttosto di passaggio, la serie inizia progressivamente a migliorare nelle due successive.
Il debutto del revival di Sex and the City, almeno nelle prime battute, è piuttosto deludente: la storia di Mr Big è prevedibile, le situazioni in cui si trovano le tre amiche vorrebbero andare contro gli stereotipi ma risultano improbabili e innaturali, le new entry sembrano delle presenze ideate solamente per evitare le accuse di mancanza di inclusività e diversità, le battute riescono al massimo a far sorridere, il romanticismo è sopra le righe e il ritratto della vita quotidiana appare ancora più irreale rispetto alla serie originale, con outfit eccessivi e stili di vita che nel 2021 sembrano fin troppo distanti dalla realtà.
Il tentativo di rappresentare la vita delle donne cinquantenni sembra non centrare mai il bersaglio a causa del tentativo di coniugare l'effetto nostalgia con il tentativo di mantenersi rilevante. Il risultato, soprattutto nelle prime puntate, è poco incisivo: Carrie, anche alle prese con l'evento drammatico con cui termina il primo episodio, è innaturalmente sempre alla moda e curata in ogni minimo dettaglio nonostante gli sbalzi d'umore e i problemi, Miranda viene inserita in una storyline forzata in cui razzismo e cancel culture sembrano aver ispirato ogni svolta, Charlotte con la sua ricerca di conoscenze non bianche e una rivelazione in famiglia che mette alla prova la sua sensibilità di madre copre altre voci da spuntare nella lista delle tematiche contemporanee da affrontare quasi come se fosse un obbligo, e lo spazio dato a Che non riesce a incastrarsi alla perfezione nel puzzle creato dagli sceneggiatori.
La sensazione è che, almeno nelle prime quattro puntate messe a disposizione dei giornalisti, gli sceneggiatori abbiano cercato in ogni modo di rimediare agli errori compiuti nel passato per rispondere alle critiche ricevute nel corso degli anni, faticando però a rimodellare il mondo di Carrie & Co per adattarsi alle nuove esigenze. Dispiace, inoltre, che la presenza di Chris Noth sia limitata ad alcune delle scene meno riuscite di questo avvio di stagione, sprecando quasi del tutto il suo talento e il feeling con Sarah Jessica Parker.

La serie inizia infatti a convincere quando si concentra di più sulle questioni personali come gelosie, tentativi di trovare un nuovo scopo nella vita, amicizie che nascono e finiscono e sui difetti che rendono ognuna delle tre protagoniste unica.

Il ritorno del mondo di Sex and the City sugli schermi televisivi sembra per ora un progetto che affronta la crisi di mezza età proprio come le sue protagoniste, in parte ancorato al passato e in parte consapevole della nuova realtà, privo della propria identità e insicuro sulla direzione da prendere. Nonostante un esordio poco brillante, And Just Like That... potrebbe ancora ritrovare il giusto feeling tra realtà e finzione, ma bisognerà attendere ancora prima di scoprirlo.

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