And Just Like That 1x05 "Tragically Hip": la recensione
La recensione dell'episodio Tragically Hip di And Just Like That... che conferma i tanti difetti di un progetto poco convincente
La serie And Just Like That... arriva a metà stagione con l'episodio intitolato Tragically Hip che porta a chiedersi quale sia stato realmente lo scopo di riportare sugli schermi le protagoniste di Sex and the City oltre a un'ovvia volontà di sfruttarne la popolarità.
La storia raccontata fino a questo momento non risulta particolarmente rilevante, coinvolgente e nemmeno rappresentativa della vita delle donne che hanno superato i 50 anni a causa di tanti, troppi, elementi rappresentati sopra le righe.
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Una nuova "tragedia" per Carrie
Gli sceneggiatori sembra non abbiano trovato un altro modo per far compiere dei passi in avanti alla storia di Carrie dopo la drammatica morte di Mr. Big se non quello di sottoporla in modo assurdo e al limite del ridicolo a un'operazione all'anca. La protagonista interpretata da Sarah Jessica Parker scopre infatti, con sua estrema "gioia", di non subire le conseguenze dell'invecchiamento e dell'artrite, ma di avere un difetto all'anca che può essere corretto con un'operazione che le permetterà di indossare nuovamente i tacchi alti, come se fosse traumatico non poterlo fare quotidianamente senza subirne le conseguenze fisiche. Se ciò non bastasse Carrie durante il ricovero per stare comoda indossa collane di perle, abiti eleganti e non appena torna a casa sfrutta i "benefici" degli antidolorifici per affrontare la situazione in modo piuttosto piacevole. Gli autori di And Just Like That... non hanno pensato però che tutto questo fosse abbastanza e hanno creduto fosse una buona idea mostrare in Tragically Hip la protagonista impegnata a urinare ben due volte, renderla testimone di un incontro inaspettato tra la sua amica e il suo capo e non farsi alcun problema a pagare di tasca propria una riabilitazione costosa non coperta dalla sua assicurazione pur di avere il fisioterapista più bello a propria disposizione. Aprire una parentesi sulle scelte compiute dalla costumista per il personaggio potrebbe inoltre aprire una digressione senza fine, alimentata dagli improbabili outfit sfoggiati in questo capitolo della storia, su quanto sia labile il confine tra essere alla moda e cadere nel ridicolo.
Amiche in crisi di mezza età
Miranda è invece ritratta in una crisi di mezza età in cui l'abuso di alcol, i problemi di identità, la riscoperta della propria sessualità e l'incapacità di ricordare le basi dell'educazione e valutare nel migliore dei modi la situazione in cui si trova sembrano andare di pari passo. Il team di autori a quanto pare pensa sia realistico che il personaggio affidato alla sempre brava, e usata in modo deludente, Cynthia Nixon ritenga appropriato non chiedere a un'amica reduce da un'operazione se vuole ricevere la visita del proprio capo, prima in ospedale e poi a casa propria, e intrattenersi in vario modo mentre Carrie sta riposandosi nella stanza accanto, senza nemmeno chiudere una delle tante porte che dividono gli spazi del supo appartamento. Sembra inoltre lecito e appropriato compiere numerose battute taglienti e negative su un libro di auto-aiuto realmente esistente intitolato Quit Like A Woman, sperando abbiano almeno informato l'autrice e la casa editrice.
L'unica storia che appare rilevante, realistica e gestita con una certa sensibilità (nonostante siano poco comprensibili le interazioni via Zoom e l'imbarazzo delle altre madri), è quella di Charlotte. Il personaggio di Kristin Davis si ritrova alle prese con la scelta della figlia Rose di farsi chiamare Rock e deve scoprire con il marito il modo giusto per sostenerla e capirla mentre sta cercando di trovare la propria identità. I dubbi e le perplessità dei due coniugi e il modo in cui Rock affronta in modo più leggero la situazione, con video su TikTok e una grande naturalezza, rispecchiano bene i cambiamenti avvenuti nelal società e il modo in cui gli adolescenti esplorano la propria sessualità nell'epoca dei social media.
Una serie con ancora troppi difetti e pochi pregi
Tragically Hip fa emergere ancora una volta tutti i punti deboli di un progetto che sembra non avere un reale obiettivo e si sforza, senza mai riuscirci, di risultare rilevante e attuale. Sprecare un'attrice di talento come Cynthia Nixon, in grado di rendere credibile un monologo scritto piuttosto male sulla crisi di Miranda, e sfruttare un'espediente come un problema fisico per trasportare gli spettatori in avanti di tre mesi per permettere di mostrare Carrie dopo aver elaborato il lutto e pronta di nuovo ad avere una vita sociale e sentimentale sono due difetti al limite dell'inspiegabile e ingiustificabile.
L'effetto nostalgia non basta a giustificare l'esistenza di una nuova serie che fino a questo punto va avanti senza una direzione precisa e rimanendo scollegata dalla realtà contemporanea. And Just Like That... sa comunque regalare qualche risata ed emozione, ma il fatto che in Tragically Hip basti un SMS di Samantha Jones per suscitare la nostalgia di Sex and the City e sperare in una sua entrata in scena per risollevare le sorti dello show dimostra tutta la fragilità di un progetto televisivo ancora privo di identità e originalità.