Amici miei - come tutto ebbe inizio - la recensione

Nella Firenze del '400, un gruppo di amici organizza scherzi feroci ai danni dei concittadini. Tante polemiche, ma alla fine il risultato è la pellicola comica meno divertente degli ultimi anni...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Amici miei - come tutto ebbe inizio
RegiaNeri Parenti
Cast
Christian De Sica, Michele Placido, Massimo Ghini, Paolo Hendel, Giorgio Panariello, Massimo Ceccherini
Uscita16-03-2011 

Devo ammettere di aver vissuto le polemiche relative a questo film con molto distacco. Sicuramente, il primo film di Amici miei era molto divertente e dotato di una bella malinconia di fondo, oltre ad avere degli ottimi attori. Ma non c'è dubbio che Monicelli nella sua carriera abbia fatto decisamente meglio e senza citare prodotti come La grande guerra o I soliti ignoti, anche un film come I compagni fosse decisamente superiore.

Ovvio che per molti Amici miei non è un semplice film, ma una forma di culto da riverire. Gusti personali comprensibili, ma questo ha portato a stroncature preventive inaccettabili (quella di Marco Travaglio - peraltro non certo noto come critico cinematografico - sul Fatto), oltre che a petizioni su Facebook a cui è stato dato troppo risalto (sui social network si possono trovare petizioni su qualsiasi cosa, ma perché si parla solo di alcune?).

Insomma, mi sembra di aver chiarito che questo remake non è un reato di lesa maestà e che Neri Parenti non è l'anticristo. Dopo aver visto il film, in effetti non viene più da chiedersi perché si è scelto di rifare quel classico. Meglio riflettere sull'idea di comicità degli sceneggiatori Parenti, Brizzi e Martani, che difficilmente verrà apprezzata dal pubblico. Tanto per capirci, la prima risata arriva dopo... dopo... ma dopo quando? Mai direi, evento più unico che raro. E non è neanche il caso di pensare che alle proiezioni stampa i critici non ridano, anzi spesso sono di bocca fin troppo buona.

Le battute sono sempre quelle tipiche dei cinepanettoni, tra fave, pisciate in bocca, i clisteri, un po' di sodomiti e tante, tante corna (ovviamente prevedibili). Ma almeno, considerando una tale mancanza di idee, perché non si riducono le durate di questi prodotti (anche in questo titolo, siamo quasi a 110 minuti)? Cosi, si eviterebbe di dilatare all'infinito alcuni scherzi, già di base non proprio fenomenali. Basti pensare alla gag con Ceccherini, che viene estesa per una ventina di minuti.

E' poi difficile discutere del lavoro degli attori. Nessuno offre una prova totalmente negativa, ma tutti sembrano molto preoccupati del confronto che verrà fatto rispetto agli interpreti originali e quindi risultano molto tirati. Almeno, De Sica sembra più convincente a Firenze che in Sudafrica e magari andava sfruttato meglio. Cosi come si sperava in ben altri risultati da parte di Michele Placido, ultimamente uno spasso in ruoli comici. Di sicuro, non si ha l'idea di vedere un gruppo di amici sullo schermo. 

In maniera simile, anche Neri Parenti pare essersi imbarcato in un'avventura fuori dalle sue corde, come se non sapesse bene se puntare troppo sul volgare o se costruire un racconto più elaborato. Comunque, è triste vedere tanti mezzi e scenografie sprecati in un prodotto del genere, quando realizzatori più meritevoli non ottengono un decimo di questo budget. Probabilmente, un investimento del genere non si vedeva dai tempi di Pinocchio, altro prodotto poco fortunato e riuscito.

D'altronde, anche l'immagine della Firenze scatenata e folle non emerge come dovrebbe, sia per scelte di sceneggiatura che per attori come De Sica e Placido (che mettono tanta buona volontà, ma certo non risultano proprio toscanacci). Insomma, se questo film fosse stato ambientato a Milano o Palermo sarebbe cambiato poco. Si finisce, dopo aver giocato con diversi elementi dell'originale per tutta la pellicola, con delle chiare citazioni del film di Monicelli. Forse volevano essere un omaggio, ma sembrano talmente forzate da lasciare perplessi e poco convinti.

Alla fine, tutto risulta un notevole spreco di denaro incapace di far ridere, a meno che i risultati al botteghino non smentiscano le mie convinzioni. Al momento, non punterei grandi cifre su questa possibilità...

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