Amici di letto - la recensione
Senza la libertà di osare un po' di più per un pubblico un po' più ristretto, ma ingabbiato dalle regole del cinema del successo obbligato, Will Gluck perde la magia di Easy Girl...
Dopo essersi messo in luce con una delle commedie più interessanti e riuscite della scorsa stagione, Easy girl, Will Gluck torna ad esplorare in forma di commedia i rapporti umani mediati dal sesso. Ancora una volta è uno stile di vita sessualmente più libero l'elemento perturbante rispetto all'ordine sociale alla base dell'intreccio del film. Mentre però in Easy girl la trasgressione era inesistente, solo una voce alimentata da continui gossip, in questo caso i due protagonisti si illudono di poter mettere in piedi il più vecchio tra i rapporti utopici, quello di un uomo e una donna che hanno rapporti sessuali svincolati da una relazione sentimentale. E se il tema non è il massimo dell'audacia, Gluck cerca di compensare con un racconto che deborda anche nei momenti in cui l'atto sessuale è in corso, solitamente un trionfo della banalità e dell'eccesso di piacere che qui diventano segmenti in cui portare avanti la relazione tra i personaggi.
E di certo non giova al film il fatto di arrivare nelle sale pochi mesi dopo Amici, amanti e..., diretto dal veterano Ivan Reitman che di fatto affrontava lo stesso tema (ma con ancor meno verve), rivolgendosi al medesimo target.