The Americans 2x07 "Arpanet": la recensione
Il settimo episodio di The Americans mette al centro della storia Nina e Stan
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Arpanet, titolo dell'episodio, è l'antenato di internet, nato inizialmente con finalità di difesa militare e poi divenuto negli anni qualcos'altro. È l'inizio, palpabile, compreso anche da Philip che parla di "inizio della fantascienza", di una nuova fase nello spionaggio, qualcosa che contrasta apertamente con il passato dell'attività (e non sembra un caso che lo stesso Philip ad un certo punto si rivolga ad un'informatrice dicendole che sembra uscita da un vecchio film di spie). Il tentativo di sabotaggio di questa invenzione che opera in modo apparentemente così astratto, ma che avrebbe un impatto decisamente concreto nel proseguimento della guerra, è alla base di uno dei due filoni importanti che si muovono lungo l'episodio. Philip, avvalendosi della collaborazione di un collega poco affidabile e alcolizzato, si introduce nella struttura e porta a termine l'opera, costretto tuttavia a sporcarsi le mani nel momento decisivo.
Lo spazio in scena riservato a Elizabeth e Lucia è minore. Sempre materna e protettiva quanto basta, la protagonista continua la stretta collaborazione con lo sgradevole Larrick, al tempo stesso cercando di frenare gli istinti di vendetta della più giovane agente. È una parte preparatoria, che ci avvia all'ultima parte di stagione. Scarsa e inutile, ma anche molto ristretta, la parte riservata a Henry, l'altro figlio dei Jennings.