American Horror Story FreakShow 4x13 "Curtain Call" (season finale): la recensione
Si chiude la quarta stagione di American Horror Story: scopriamo cosa è accaduto ai protagonisti
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Quale altro senso avrebbe altrimenti il massacro estemporaneo di quasi tutti i freak dello sfortunato "Dandy's Cabinet Of Curiosities"? Giunge la fine, furiosa e senza speranza, per quasi tutti gli orrendi protagonisti – giudizio di tipo morale e non estetico – e per il loro carnefice, che dopo averne compiute di terribili e oltre, riceve infine la giusta punizione. E noi siamo lì, in mezzo al pubblico di tre (facciamo quattro) persone pronte ad assistere alla sua fine, godendo della violenza fine a se stessa. A quel punto, dopo aver tagliato bruscamente tutti i ponti con il passato, siamo pronti a guardare avanti, con un epilogo lontano nel puro stile della serie, che ritorna alla protagonista Elsa e che giustifica quanto avevamo già visto nel futuro di Pepper in Orphans.
Che non sarebbe un male di per sé. Vogliamo trascinare tutto in delirio illogico e terrificante? Ben venga, ma ne deve valere la pena. E dalla fine di Asylum, anche facendo probabilmente un passo in avanti rispetto a Coven, American Horror Story non ha mai dato l'impressione di valerne la pena. Tanto trash, splatter e personaggi su personaggi ammucchiati, ma alla fine, dopo la veloce dipartita del clown pazzo, gli unici sprazzi di interesse li ha regalati Dandy, con un Finn Wittrock capace di sostenere il peso di una serie ormai con il fiato corto. Sembra un po' troppo a quel punto pretendere commozione e coinvolgimento emotivo di fronte ad un finale che "vorrebbe ma semplicemente non può".