American Horror Story Freak Show 4x11 "Magical Thinking": la recensione

American Horror Story si avvia alla conclusione: ecco l'episodio con Neil Patrick Harris

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Spoiler Alert
Magical Thinking rappresenta un'eccezione alla regola che vede gli ultimi episodi stagionali di American Horror Story come i peggiori dell'annata, quelli costretti a recuperare le fila delle molte storyline aperte nelle puntate precedenti. Il ritorno della serie di FX dopo la breve pausa delle feste getta ancora nella mischia figure e situazioni inedite, racconta ennesimi capovolgimenti di fronte nelle psicologie dei personaggi, e prosegue nel massacro incondizionato – spesso privo di una chiusura adeguata – di alcuni protagonisti. Eppure, anche grazie ad una new entry come Neil Patrick Harris, che regge sulle sue spalle il peso dell'episodio, riesce a risollevarsi dal torpore della parte centrale di stagione e a proseguire sulla scia positiva iniziata da Orphans.

Il personaggio interpretato dall'ex protagonista di How I Met Your Mother è il ventriloquo-mago Chester, che giunge ai tendoni di Elsa per proporre la vendita di alcuni camaleonti, spalleggiato dal suo inquietante pupazzo di nome Marjorie. Il malsano rapporto tra queste due figure, nel quale fino all'ultimo momento non capiremo dove termina la psicosi e inizia il sovrannaturale, apre nuovi scenari nel rapporto tra i freaks. A subire il fascino maggiore del nuovo arrivato sono le sorelle Tattler, che finalmente troveranno qualcuno verso cui provare – per la prima volta all'unisono – dei sentimenti di amore.

Sentimenti a quanto pare non ben riposti, dato che l'uomo nel migliore dei casi (e nel più classico dei cliché) potrebbe essere vittima del pupazzo, e nel peggiore un killer psicotico. Il tempo ce lo dirà. Nel frattempo ci godiamo il gradito ritorno in scena di Jamie Brewer, protagonista in un ruolo molto particolare e in alcune tra le scene più forti e riuscite dell'episodio, ma anche quello di Dandy, piuttosto contrariato dalla relazione tra Bett-Dot e Chester, e deciso a intervenire personalmente. Tutta questa storyline inedita diventa il centro – letteralmente – dell'episodio, relegando alle scene iniziali e finali i momenti più importanti legati agli altri personaggi, sui quali emergono Jimmy e suo padre Dell.

Scopriamo nuovi dettagli in un prologo del quale non si sente il bisogno, anche perché non fa altro che ricordarci l'idiozia di Jimmy che, incarcercato e accusato, acconsente a farsi tagliare una mano per dare l'anticipo all'avvocato, portando il tutto oltre la solita sospensione dell'incredulità, già di suo parecchio alta. C'è un momento di riconciliazione tra il ragazzo e suo padre riuscito e piacevole, che conclude il percorso di riabilitazione di Dell, pronto ad espiare i suoi peccati, come puntualmente avverrà alla conclusione della puntata. Si avverte ormai una certa stanchezza narrativa: manca un nucleo centrale, manca una storia, mancano "le" storie. Neil Patrick Harris c'è, è qualcosa, ma non basta.

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