American Horror Story: Freak Show 4x02 "Massacres and Matinees": la recensione

Ottimo secondo episodio per i freaks di American Horror Story, che si confemano dopo la première

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"Amuse me, clown!"

American Horror Story, con la parziale eccezione del primo anno, rimane una vicenda costruita alle soglie di cambiamenti epocali nell'universo di riferimento. Il passato che si aggrappa con tutte le sue forze al potere per non cedere il passo ad un nuovo corso. Un gioco delle parti che ha sempre visto Jessica Lange incarnare un'autorità ormai fragile e al tramonto in un mondo che non riesce più a tenere sotto controllo, e quindi Sarah Paulson come l'alternativa che percorre il sentiero opposto, dallo sbandamento alla sicurezza di sé. Freak Show non fa eccezione, ma questa rimane solo una delle offerte che la corposa vicenda propone allo spettatore.

Il passaggio di consegne avviene, per il momento solo idealmente, nell'esecuzione canora che richiama quella della settimana scorsa di Elsa. Dalla classica "Dream a little dream of me"  a "Criminal" di Fiona Apple, ancora dei momenti – quando non smaccatamente anacronistici, almeno surreali – che nei risultati e nelle reazioni scatenano una delle molte rivalità nascoste sotto i tendoni. Elsa sussurra parole di gelosia nel sonno delle due gemelle che inconsapevolmente le hanno rubato la luce dei riflettori, e instilla nuovi motivi di odio in un contesto già profondamente turbato da nuovi arrivi e avvenimenti.

A Jupiter giungono infatti il forzuto Dell Toledo (Michael Chiklis) e Desiree Dupree (Angela Bassett) che dopo un primo momento di fragilità al momento della stipula del contratto – anche per loro sono tempi duri – non esiteranno a tirare fuori i muscoli, soprattutto il primo, per imporre la loro presenza. Terreno di scontro la decisione di Elsa di non organizzare degli spettacoli mattutini per far fronte al coprifuoco stabilito dopo i quattro omicidi consumati in città. A Dell la decisione non andrà giù e, ancora turbato dalla situazione, se la prenderà con il giovane Jimmy Darling (Evan Peters), colpevole di essersi recato con i suoi amici freak in una tavola calda in città. Intanto, inattesi legami familiari faranno capolino nella storia, mischiando ancora di più le carte sul tavolo.

"Massacres and Matinees" è un buon episodio, superiore alla première, più equilibrato e godibile. Mentre "kill the copper" diventa il nuovo "gooble gobble, one of us", la scrittura affonda con maggiore crudeltà nel tratteggiare gli atteggiamenti di un gruppo di freak che, pur rimanendo fondamentalmente anonimi al di là delle loro condizioni fisiche, riescono comunque a sortire un certo effetto. Come nella citata scena alla tavola calda, dotata di un sincero sottofondo drammatico e disturbante, come raramente abbiamo visto nello show.

Le interazioni disturbanti tra il clown Twisty (che non è andato giù ai clown d'America) e il giovane Dandy rimangono uno dei momenti più godibili della puntata, per quanto quasi del tutto slegate dal resto. L'orribile pagliaccio che alle parole preferisce i fatti rimane l'intuizione visiva più memorabile finora. E degna della sua figura è la messa in scena, con un momento davvero ben diretto nella cold open (un ragazzo in un negozio di giocattoli, ne percorre tutto lo spazio fino a trovarsi davanti ad una testa decapitata: la testa però appare fin dalla prima inquadratura, nascosta tanto a lui quanto a noi).

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