American Horror Story: Cult 7x11 "Great Again" (finale): la recensione
Lo show di Ryan Murphy arriva al termine della stagione: ecco cosa è accaduto nel finale di American Horror Story: Cult
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Il piano di Ally per distruggere dall'interno il gruppo di fanatici guidati da Kai giunge al termine nel momento in cui l'FBI fa irruzione nella base logistica arrestando proprio il pericoloso leader. Seguiamo quindi su binari paralleli la rapida ascesa di Ally, che sfruttando la propria drammatica esperienza riesce a porsi come campionessa di un certo tipo di politica, candidandosi come senatrice. A questa fa da contraltare il periodo in carcere di Kai, che medita vendetta. Nel momento decisivo, in un ribaltamento di ruoli rispetto a quanto visto finora, è il manipolatore Kai ad essere sfruttato per i fini altrui. Ally è inarrestabile, Kai viene ucciso, e sullo scenario politico americano si staglia una nuova ombra, forse più subdola e quindi più pericolosa.
Per molto tempo Cult è stato questo, con le sue tirate contro chi prende per buone le fake news su Facebook e contro chi utilizza la paura per consolidare il proprio potere. All'interno di queste considerazioni tuttavia si è mosso strisciante un altro punto di vista, che sapeva giocare su quell'appartenenza forzata alle categorie che dicevamo sopra, e che vedeva le stesse figure negative come un prodotto del malessere interno alla società stessa: in breve, Kai è una vittima tra le tante, è solo convinto di non esserlo e di tenere le redini del gioco. Far diventare Ally una sorta di villain è un buon esito, forse il migliore che la serie potesse utilizzare, per quanto scontato a questo punto. Nell'essere trascinata a forza sul campo da gioco, Ally ne apprende le regole contorte, e impara a giocare mettendosi sul livello degli altri. L'attacco qui ancora una volta non è ad una categoria, o ad un modo di pensare; si tratta di una critica più trasversale, che mette al centro un sistema di pensiero troppo polarizzato su confronti netti, e quindi forse più manipolabile. Decisamente qualcosa di più stimolante rispetto ad una critica unidirezionale.
In conclusione un finale più soddisfacente rispetto ad alcune passate stagioni dello show, ma al tempo stesso un'annata che non risolleva più di tanto le sorti di una serie che, per quanto tenti di rinnovarsi, ripropone sempre gli stessi difetti.
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