American Horror Story: Cult 7x05 "Holes": la recensione

Colpi di scena e rivelazioni nel nuovo episodio di American Horror Story, intitolato Holes

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Spoiler Alert
Limita le tematiche e lo sviluppo della storia a quanto, più o meno, già conosciamo, e preme l'acceleratore sul background necessario dei protagonisti. È il quinto episodio di American Horror Story: Cult, intitolato Holes. Ci sono colpi di scena e rivelazioni, ma tutto viene filtrato a livello caratteriale, cercando di portare avanti la trama della stagione ponendo l'accento su situazioni passate che non conoscevamo e su legami insospettabili. E, ancora una volta, ad essere protagonista è il male, la setta che crea paura per nutrire se stessa.

Mettere Kai di fronte alla telecamera non come personaggio onniscente e misterioso, ma come carattere dotato di una propria vicenda pregressa, è l'intuizione dell'episodio. E in qualche modo è anche la cesura più importante segnata dalla storia fino a questo momento. In qualche modo è il giro di boa che segna forse la possibilità per un ribaltone nei rapporti tra i personaggi. Ad uscirne meglio è Beverly, la giornalista che ha un ruolo centrale nella politica della paura di Kai e della setta. Lo scopo è quello di intimorire le persone tramite atti sempre più efferati mandati opportunamente in onda, e quindi creare un clima di diffidenza utile a far eleggere Kai al consiglio comunale.

La sensazione con cui la puntata ci lascia è quella della possibilità di mettere in discussione i ruoli di potere al centro del gruppo, nel momento in cui Kai – diamo per buona la sua confessione – crolla come chiunque altro nel mettere sul tavolo la propria storia. E di mezzo ci finisce anche il fratello, che scopriamo essere lo psicologo di Ally. A proposito di Ally, Sarah Paulson un po' alla deriva nella prima parte di episodio, come al solito, ma rientra nei ranghi nel corso della puntata. Anzi, abbiamo qualche momento di confronto riuscito tanto con il figlio quanto con Ivy, che forse sta avendo qualche ripensamento su tutta la faccenda.

C'è una scena con la sparachiodi che è il momento più d'impatto, dal punto di vista della violenza, visto fino ad ora. In generale American Horror Story rimane una serie condotta, quasi trascinata, per mano dal caos che la alimenta. Non è particolarmente ispirata o interessante – né dal punto di vista delle tematiche né della storia – ma quantomeno sta proponendo una stagione in crescita e non dispersiva.

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