American Horror Story Coven 3x11 "Protect the Coven": la recensione

Solito pessimo episodio per American Horror Story, senza logica e confusionario

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All'inizio dell'episodio una gallina viene decapitata. Perfetto, un'altra candidata a diventare Suprema che possiamo escludere. Scherzi a parte, vedere Kathy Bates in versione pazza torturatrice in stile Annie Wilkes è stata una delle grandi potenzialità sprecate da American Horror Story Coven quest'anno. E si potrebbe sperare che questo prologo sia d'introduzione per una puntata incentrata su questo. In parte è così, in parte no. Protect the Coven prova a mettere una pezza alla stagione, prendendo a colpi di accetta le storyline, fallendo, riproponendo tutti i soliti difetti dell'anno.

È impossibile trovare un centro narrativo da cui far partire una riflessione. Coven è una centrifuga di eventi che si allontanano da un centro comune, strade che si bloccano bruscamente, altre che si arrovellano su loro stesse. Ciò che rimane sono schegge di sceneggiatura monca. C'è una bruttissima scena al cimitero in cui la recitazione sopra le righe, più del solito, si fonde con dialoghi insensati, ritorni inspiegabili, motivazioni mai comprese. Queenie è viva, buon per lei.

Chi ha visto il film The Help avrà colto un riferimento/citazione/nonsocosa nella scena in cui Lalaurie cucina gli escrementi di Madison e li serve a tavola alle streghe. In realtà per chi riesce a coglierla non è nemmeno una citazione tanto malvagia. C'è un ribaltamento dei ruoli nella misura in cui nella scena del film era una cameriera di colore a servire alla sua "padrona" bianca un dolce fatto con gli escrementi. Qui accade il contrario: è la vecchia padrona razzista che si trova a servire Queenie e le altre streghe. Personalmente ho odiato The Help e di conseguenza anche questo momento, reso ancora più insopportabile dagli strilli di Myrtle Snow (personaggio incomprensibile ancor più degli altri).

E francamente non c'è molto altro da sottolineare. I difetti sono sempre gli stessi, mancanza di logica interna alle vicende narrate ed esterna, relativamente alle più basilari regole di scrittura dei personaggi e delle storyline. E non si può parlare di buchi veri e propri, dato che non c'è mai stata una mitologia di base da tradire, e nemmeno di plot device, dato che nulla sembra portare mai a nulla. Cose che accadono, solo questo. I cacciatori di streghe vengono fatti fuori in modo piuttosto semplice dal fantasma/spirito concreto/zombie di Axeman – che come il maggiordomo continua ad avere una natura sfuggente per non dire casuale – mentre Kyle ritorna in scena, improvvisamente consapevole e umano, per fuggire con Zoe, che dopo aver scoperto come è morta Nan se ne disinteressa.

Su chi sia la Suprema non vengono dati indizi, non c'è tensione, non c'è progressione narrativa. Soltanto alcune lapidarie dichiarazioni fatte occasionalmente (praticamente ognuna di loro è convinta di esserlo). Per salvare, in parte, questa storyline ormai destinata al macero come tutto il resto si potrebbe pensare che le Sette Meraviglie di cui si parla da mesi siano in effetti le sette streghe rimaste (Fiona, Cordelia, Zoe, Madison, Queenie, Mirtle Snow, Misty Day) e che la Suprema coincida con tutta la "coven" stessa. Una soluzione così, illogica e insensata, ma non è stata così tutta la stagione?

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