American Horror Story: Coven 3x04 "Fearful Pranks Ensue"- la recensione

La migliore puntata di quest'anno

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In un contesto nel quale le persone e i mostri muoiono, vengono uccisi e resuscitano come se niente fosse, la prima parte dell'episodio di Halloween, che per tradizione in American Horror Story si accompagna al ritorno infausto di presenze dall'aldilà, non può che aumentare ulteriormente l'asticella della follia. Che ciò si accompagni all'isolamento delle storyline più marginali per costruire una narrazione che per la prima volta sembra muoversi su un unico binario è l'elemento più gredevole di Fearful Pranks Ensue, miglior episodio di quest'anno finora. Quel binario prende il via a partire dalla morte di Madison con cui si concludeva la scorsa puntata, e da essa avanza in un continuo gioco di bilanciamenti, rimandi e ricorsi storici tra passato e presente.

Regia rotante di Michael Uppendahl a parte, l'episodio scritto da Jennifer Salt pone un freno (non troppo deciso, ma è già qualcosa) rispetto alla girandola di storyline della scorsa puntata, lasciando invariata la quota di follia settimanale ma incanalandola nello sviluppo della vicenda di Fiona. Dagli anni '70 al presente ne seguiamo le tappe dall'uccisione della vecchia Suprema fino all'omicidio di quella che scopriamo – ma era facile prevederlo – in realtà non era la nuova guida delle streghe. Madison è scomparsa (almeno questa è la sua condizione attuale) per nulla, solo per permettere a Myrtle Snow (Frances Conroy) di mettere sotto torchio Fiona e farle pagare tutte le mancanze degli ultimi decenni.

Il tutto, ovviamente, si risolve in un nulla di fatto, lasciandoci a fine puntata con il racconto della storia di Spalding (che avrebbe avuto bisogno di migliori premesse prima di essere completamente svelata) e con una consapevolezza ancora maggiore sulla decadenza dell'ordine delle streghe (negli anni '70 la casa era piena di studentesse, mentre ora è praticamente vuota). E tuttavia questo equilibrio tra follia e assestamento rispetto alla scorsa settimana (Zoe e Queenie quasi assenti) ci concede un po' di respiro. Sarah Poulson intanto si candida anche per quest'anno a personaggio più maltrattato e "sfigato": non soltanto sterile e vittima di una madre come Fiona, ma anche tradita da uno psicopatico assassino (del quale al momento ci interessa poco la storia).

Buona puntata, che raggiunge i momenti migliori nei flashback e che prepara il terreno, con le prime vittime e i primi feriti, allo scontro tra le due congregazioni di streghe. Per il resto valgono le osservazioni fatte nelle precedenti occasioni: è davvero uno spreco trattare così il personaggio di Kathy Bates, ma speriamo che possa dare presto il suo contributo.

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