American Horror Story - Coven 3x02 "Boy Parts": la recensione
Buona seconda puntata per Coven, che lancia qualche riferimento al passato della serie e gioca con la mitologia
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La mitologia, anzi le mitologie. La prima, quella di New Orleans, che con i suoi morti dal passato, gli affascinanti scenari che fondono modernità, ambientazioni storiche e luoghi naturali (di casa in casa abbiamo pure il tempo di una deviazione nelle paludi) rappresenta un'ottima cornice dove proiettare i protagonisti. La seconda è quella della serie stessa, che dopo tre anni può permettersi di riflettere sul passato costruito, di rappresentare circolarità, riferimenti a storyline già esplorate, ammiccamenti più o meno voluti allo spettatore. Se la gravidanza velata da magia nera e occultismo di Cordelia strizza l'occhio a quella del primo anno, ciò che è impossibile non notare è il nuovo rapporto pseudoamoroso tra Zoe e Kyle, ancora una volta velato dallo spettro della morte.
Già, lo scontro. Ma quale? Questo inizio di stagione ha spiazzato più di uno spettatore. Eppure l'ambientazione c'è, la tecnica è quella consueta della serie, la "locura" è la solita (e per i fan della vena folle dello show basterebbero la resurrezione modello Frankenstein e la scena di sesso un po' trash di Cordelia per tranquillizzarsi). Ciò che ancora non è ben definito è la minaccia. Paradossalmente American Horror Story più che puntare sui protagonisti, che spesso cambiano in corsa, ha sempre messo l'accento sulla minaccia che gravava su di loro. Quando si ha a che fare con una casa maledetta e un manicomio non c'è molto da interrogarsi, l'ambientazione fa già metà del lavoro. Ma in questo caso? Qui New Orleans è appunto, come l'abbiamo definita, una cornice: dona fascino, leggende, miti che ritornano, ma poi spetterà ai protagonisti riempire quei vuoti. Kathy Bates ancora all'angolo in questa puntata, ma sembra giusto dare al suo personaggio il tempo di ambientarsi. Una volta che questo succederà, come si evolverà il triangolo Fiona-Marie-Delphine? Restiamo in attesa.