American Horror Story: Apocalypse 8x10 "Apocalypse Then": la recensione

American Horror Story arriva al finale di stagione

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Spoiler Alert
Più per i trascorsi tragici di alcune stagioni passate, che per effettivo merito di quella attuale, questo Apocalypse in realtà non è stato tanto male. Certo, aspettative basse e un certo disinteresse per il puro buon senso potrebbero aiutarci ad apprezzarlo di più, ma in realtà quest'anno American Horror Story ha avuto quantomeno il merito di raccontare una storia lineare dall'inizio alla fine. Con i suoi buoni non tanto buoni e i suoi cattivi cattivissimi, ma soprattutto con la capacità di giocare su una minaccia ben chiara e sulla posta in gioco. Il finale di stagione, intitolato Apocalypse Then, mette tutti i puntini sulle i, non sorprende mai, ma almeno rappresenta una chiusura soddisfacente per la storia.

I fatti sono quelli che potevamo già immaginare alla vigilia. A Mallory e Coco è sottratta la memoria e le due sono spedite nel bunker per poter sopravvivere all'Apocalisse, a quanto pare davvero inevitabile. Dopo i fatti che ben conosciamo, Cordelia, Madison e Myrtle riportano in vita le altre due e restituiscono loro la memoria. Solo adesso – e non prima – Mallory deve andare indietro nel tempo per uccidere Michael prima che si compia il disastro. Una rediviva Angela Bassett riprende il ruolo di Marie Laveau, ma è solo una fugace apparizione. In un tripudio di esplosioni di corpi e sacrifici, Mallory riesce infine a tornare indietro nel tempo per uccidere Michael. Questo "Giorni di un futuro passato" stregonesco si conclude con un ritorno all'Accademia delle streghe. Un po' a caso, qualcuna è morta, qualcuna no, qualcun'altra viene riportata in vita. Una serie di flashforward a catena ci mostrano i due giovani innamorati delle prime puntate che si ritrovano in questa nuova timeline. Mettono su una famiglia, ma per qualche motivo il figlio è il nuovo Anticristo.

Che questa sia una delle stagioni più coerenti e lineari di sempre la dice lunga su American Horror Story. Ma, se tutto ciò che si può chiedere alla serie di FX è un po' di godibilità, diciamo che in effetti la storia ha avuto un suo senso. Michael è una nemesi riconoscibile, c'è un mondo già condannato che va salvato, c'è un gruppo di streghe che tenta il tutto per tutto per riuscire. Sembra poco, ma rispetto alle solite storyline abbozzate e quasi improvvisate settimana dopo settimana, è qualcosa. D'altra parte American Horror Story rimane sempre quel grande scherzo a cui nessuno dovrebbe credere mai troppo, senza equilibrio, caratterizzazioni credibili o anche semplice buon senso. Il solo fatto che quest'anno è stato praticamente battuto il record sulle maggiori interpretazioni da parte di un solo attore dice molto sul senso dell'operazione e su quanto poco la storia si prenda sul serio.

Come era facile immaginare, i quaranta minuti finali sono stati sufficienti per riempire tutti i vuoti della storia. Anzi, in certi momenti la scrittura dà anche l'idea di dilungarsi anche troppo con alcune parentesi. Billie Lourd si è confermata un'ottima aggiunta al cast consolidato della serie, e chissà che il passaggio di testimone da Jessica Lange a Sarah Paulson non si ripeta ancora con questa new entry. Perché sì, per chi vorrà ancora vederlo, American Horror Story andrà in onda almeno per altre due stagioni.

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