American Horror Story: Apocalypse 8x04 "Could it be... Satan?": la recensione

La recensione del quarto episodio stagionale di American Horror Story

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Spoiler Alert
La stagione di American Horror Story che ci è stata presentata come un crossover tra Coven e Murder House in realtà si permette anche il lusso di un altro collegamento. Ecco quindi che, ad un certo punto di Could it be... Satan?, quarto episodio della stagione, torniamo all'Hotel Cortez. Sarà solo una delle molte tappe di un episodio che frena sulla cold open per quanto riguarda gli eventi presenti, con le streghe che si riuniscono, e per il resto ci offre un apprezzabile flashback. Scopriamo quindi molto sul conto di Michael Langdon, primo possibile Supremo della storia, una grave minaccia per le streghe.

Lo vediamo manipolare i propri poteri per scopi malvagi, venire recuperato dagli stregoni più importanti, ed essere sottoposto a una serie di prove per valutare i suoi poteri. Viene fuori che il ragazzo è molto potente e molto pericoloso. Gli stregoni, soprattutto uno tra di loro, comprendono il rischio di scatenare il suo potenziale, ma l'occasione per sfidare apertamente le streghe è troppo ghiotta per lasciarla perdere. Cordelia e le altre vengono attirate nella dimora degli stregoni, e qui costrette infine ad un incontro con Langdon e con le due redivide Queenie e Madison, entrambe ripescate dal loro inferno personale.

L'episodio prosegue sulla scia positiva del precedente. American Horror Story non è noto per l'equilibrio nel proprio universo condiviso – quando spesso fatica a mantenere ordine nelle stesse singole stagioni – ma c'è una certa soddisfazione nel vedere tornare questi personaggi, e nello scherzo continuo che la serie sembra portare avanti. Evan Peters può tornare nelle vesti di James March, e per lui come per Sarah Paulson si tratta già della seconda interpretazione in appena quattro episodi.

Evidentemente American Horror Story non si prende mai sul serio, ed lo vediamo ad esempio nel confronto tra gli stregoni e le streghe, nel quale i primi rinfacciano alle seconde il sessismo – alla rovescia – radicato nel mondo della magia. Lo stesso titolo dell'episodio riprende il tormentone di uno sketch del SNL. Meno trash e sangue del solito, mentre la serie crea un grande omaggio a se stessa, ai suoi luoghi, ai suoi personaggi. A questo punto tutto è una giostra in cui i personaggi, vivi e morti, possono salire e scendere a piacimento, magari cambiando pettinatura e interpretando qualcun altro.

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