American Horror Story 6x08 "Chapter 8": la recensione
Si avvicina alla fine la sesta stagione di American Horror Story: la recensione dell'ottavo episodio
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
A questo proposito, non c'è molto da sottolineare in termini di novità positive o negative. La puntata funziona perché è diversa da ciò che American Horror Story è sempre stato, perché l'orrore più tangibile e meno patinato, perché le interpretazioni sono più forti, e anche i momenti e le linee di dialogo più eccessivi riescono ad essere incanalati bene nella visione oscura e graffiante che ci viene mostrata. Esempio pratico le esclamazioni davvero assurde di Audrey: "Poor Shelby! I feel like a part of me has died with her". Sarah Paulson interpreta questo doppio ruolo abbracciando del tutto un personaggio che può davvero sorprenderci e dare colore a ogni scena già vista. American Horror Story passa dal ricoprire tutto con una tonalità sgargiante, monocromatica, a queste piccole pennellate che per forza di cose risaltano di più.
Torna questo tema dell'apparenza e della celebrità, tra personaggi che ringraziano i loro fan come testamento, altri che volevano solo avere la possibilità di girare uno spin-off, altri ancora che si lamentano per come sono stati interpretati e non riescono a distinguere tra attore e personaggio reale. Il nome di Sidney viene invocato ancora e ancora, ma naturalmente non c'è nessuno a rispondere, solo una mano invisibile, che come in qualunque altro found-footage non vedremo, che ha raccolto pazientemente le mille fonti visive per riunirle e creare un prodotto integro.