American Horror Story 6x02 "Chapter 2": la recensione
Secondo episodio di American Horror Story: il problema continua ad essere la distanza tra stile e contenuto
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Per un classico come la moglie che non viene creduta che viene abbandonato, ci troviamo di fronte a nuovi snodi già visti. La polizia che è inerme e non crede ai protagonisti, visioni orrorifiche, una bambina che un minuto dopo essere entrata in casa viene contattata da un fantasma. Nulla di male nel camminare nel solco di cose già viste, ma c'è una generale stanchezza nel modo in cui queste storie ci vengono veicolate attraverso interpretazioni più o meno credibili, dialoghi troppo generici (Cinemasins criticherebbe molto il cosiddetto "pronoun game"), situazioni ora random, ora blande, ora prevedibili.
Da salvare un'inquadratura finale riuscita e vertiginosa: quel tipo di orrore incomprensibile e davvero sovrannaturale su cui la serie dovrebbe giocare piuttosto che su scritte violente sui muri che di orrorifico hanno poco. Non molto altro da aggiungere sulla puntata, se non l'idea, che dobbiamo tenere in considerazione, che tutto ciò che stiamo vedendo sia solo un'illusione, e che lo stile stesso sia parte di una recita più grande che risolverebbe i difetti visti fino ad ora. Improbabile, ma possibile.