American Horror Story 6x01 "My Roanoke Nightmare": la recensione
Inizia la sesta stagione di American Horror Story e, quest'anno possiamo dirlo, la serie prende il via offrendo qualcosa di diverso
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Quindi, qual è il tema della serie di FX quest'anno? Grande riserbo da parte della produzione, che stavolta non ci ha bersagliato con il solito quantitativo di teaser – solo qualcuno – che generalmente ben poco avevano a che fare con l'orrore della storia. La scelta si lega alla voglia di fare qualcosa di diverso, ma deriva anche direttamente dal tipo di storia che ci viene raccontata. Si comincia con il più classico dei trasferimenti da parte della più classica delle coppie, i coniugi Shelby e Matt Miller, che ha appena subito un trauma e vuole lasciarsi alle spalle il passato. Redneck, presenze inquietanti, minacce di morte li accompagneranno fin da subito e per i due, aiutati dalla sorella di lui, si tratterà di capire come affrontare la sfida e sopravvivere.
Ci sono tanti livelli di lettura, troppi per una storia così semplice. Innanzitutto la storia vera non ci appare mai come tale: conosciamo troppo bene Lily Rabe, e le stesse dichiarazioni non riescono mai a coinvolgerci veramente nella finzione. Idem per la ricostruzione. Che ricostruzione non è, essendo girata esattamente come una normale serie tv, quando un format di questo tipo – non più fiction, ma semidocumentario – avrebbe dovuto imporre uno stile diverso. Quindi cosa stiamo guardando? Una serie che vuole essere la parodia di un finto documentario? Quindi un'idea in sé molto buona, una boccata fresca per la serie rispetto ai barocchismi delle ultime stagioni, ma eseguita con poca convinzione, quando invece si sarebbe dovuto premere l'acceleratore fino in fondo per aumentarne il "realismo".