American Horror Story: 1984 9x09 "Final Girl" (season finale): la recensione
Alla ricerca di una chiusura più netta e significativa, American Horror Story chiude la sua stagione più breve con un episodio ambientato nel presente
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Alla ricerca di una chiusura più netta e significativa, American Horror Story chiude la sua stagione più breve con un episodio ambientato nel presente. C'è un salto di decenni in avanti nel futuro, proprio quando la storia era arrivata al culmine, e tutto è raccontato tramite flashback. Un personaggio, che scopriremo essere il figlio di Richter-Mr. Jingles, ritorna a Camp Redwood, e qui assiste in qualche modo alla fine di una storia, che poi è anche la storia della sua famiglia. Non sarebbe male, e da qualche parte sicuramente esiste una narrazione che fa giustizia a questa vicenda, ma non qui.
Bobby, interpretato qui dalla vecchia conoscenza Finn Wittrock, torna a Camp Redwood in un momento in cui tutto si è già compiuto. Incontra i fantasmi che sono ancora lì, e tramite i loro racconti scopre insieme a noi quel che è accaduto. Nulla di davvero risolutivo o sorprendente. I troppi cattivi sono stati eliminati, quelli che tornavano in vita sono stati tenuti sotto controllo uccidendoli ogni volta. Trent'anni sono niente o sono tutto, secondo le circostanze e la percezione richiesta. Donna e Brooke raccontano la loro parte della storia, che non è mai elaborazione o bilancio di qualcosa di più grande, ma solo collante tra un po' di omicidi e gli altri.