American Horror Story: 1984 9x01 "Camp Redwood": la recensione
Nella lotteria dei generi trattati da American Horror Story, in effetti lo slasher puro mancava ancora: 1984 copre quel vuoto di genere
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Nella lotteria dei generi trattati da American Horror Story, in effetti lo slasher puro mancava ancora. Strana mancanza, considerato che si tratta di uno dei sottogeneri di paura più leggeri e di pura evasione, ma anche questo vuoto viene colmato in 1984. Nessun riferimento a Orwell, semplicemente si tratta dell'anno in cui è ambientata la nuova storia della serie antologica di Ryan Murphy. Il primo episodio Camp Redwood è una presentazione lineare e tutto sommato accettabile di quel che vedremo quest'anno. Alcuni volti noti e ricorrenti, una storia semplice che ripropone i cliché del genere.
È lei a comprendere per prima il pericolo che si cela a Camp Redwood, che ovviamente è una variazione (che varia molto poco) sul Camp Crystal Lake di Venerdì 13. Mr. Jingles, l'assassino che molti anni prima fece un massacro è fuggito dal manicomio in cui era rinchiuso, e giustamente come prima cosa ha deciso di tornare sul luogo del misfatto. Riusciranno gli amici di Brooke a non finire uccisi? Probabilmente no, ma vedremo se almeno questo avverrà in modi creativi. Nel cast torna Billie Lourd, che rimane sempre il volto migliore acquisito dalla serie nelle ultime stagioni.
AMERICAN HORROR STORY 9X01 RECENSIONE
La serie va in onda in Italia su FOX ogni giovedì sera.