American Gods 3x07 “Fuoco e ghiaccio”: la recensione
American Gods 3x07: finalmente la serie ingrana e prende una direzione precisa, che promette un finale di stagione con il botto
Come avevamo previsto settimana scorsa (non che ci volesse una laurea in scrittura televisiva per arrivarci), Fuoco e ghiaccio (guarda il trailer) è finalmente l’episodio che dà il via alla terza stagione di American Gods – non male considerando che è il settimo su dieci. Pazienza: se la seconda stagione era piaciuta poco perché girava in tondo senza costrutto e si abbandonava troppo all’autoindulgenza trascurando l’incisività narrativa, il fatto che ora la terza abbia (o almeno così pare) ingranato e messo in chiaro di che cosa vuole parlare ci permette, con un po’ di senno di poi, di riqualificare i primi sei episodi come “interessante studio d’atmosfera”.
Una parentesi proprio su Johann, cioè il personaggio di Marilyn Manson inventato per l’occasione (non c’era nel romanzo) e il cui scopo non è mai stato chiaro: nel giro di un paio di puntate si è trasformato da primo seguace di Wednesday ad assassino a sangue freddo, probabilmente di natura demoniaca, un berserker assetato di sangue la cui importanza nell’economia della guerra non è chiara. Ora Marilyn Manson è stato tagliato dalla serie per i ben noti motivi, e con lui anche il personaggio di Johann, il cui arco trova in questo episodio una risoluzione decisiva. Per riassumere, Marilyn Manson è stato infilato nello show con un personaggio scritto apposta per lui, ed è stato fatto fuori nel giro di pochi episodi e suddetto personaggio tolto di mezzo in un paio di scene frettolose (per quanto indiscutibilmente efficaci): con il senno di poi forse se ne poteva fare a meno fin dall’inizio, liberando la serie del peso di una figura inspiegabile e che sembrava essere stata integrata in American Gods solo per avere una scusa per girare un paio di spettacolari sequenze musicali.