Amazing Spider-Man 37, la recensione
Abbiamo recensito per voi il trentasettesimo numero di Amazing Spider-Man, pubblicato da Panini Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Gli effetti della sconvolgente saga che ha riportato in vita affetti a lui cari ha segnato Peter Parker, non solo nell’animo ma anche in ambito professionale: la scellerata unione tra le Parker Industries e la New U dello Sciacallo (dietro la cui maschera si celava Ben Really, ora a piede libero) ha messo in cattiva luce la società del protagonista, che per riabilitarsi agli occhi della comunità mondiale deve convincere i clienti che la sua tecnologia non sia affatto malfunzionante. Intanto, Kingpin offre su un piatto d’argento informazioni utili a stanare Norman Osborn. Ancora provato emotivamente, Spider-Man sfrutta i frequenti viaggi di lavoro per perseguire il suo vero obiettivo: sconfiggere l’acerrimo nemico.
Un miglior nuovo inizio non si poteva chiedere a Dan Slott. Come in ogni "primo episodio" - sebbene The Osborn Indentity sia stato presentato su Amazing Spider-Man #25 - vengono presentati diversi spunti narrativi e la quantità extra di pagine permette allo sceneggiatore di abbondare con le anticipazioni senza mai approfondirle, lasciando che la lettura scorra veloce.
In tutto ciò, viene offerta la chiave di lettura del nuovo arco narrativo: per Peter si prospetta un periodo delicato, durante il quale dovrà mantenere in equilibrio più del solito la vita privata e quella lavorativa; per Spider-Man, invece, tutto si riduce a un’ossessiva ricerca di Osborn.
Spetta all’incredibile arte di Immonen rendere spettacolare questo nuovo esordio. Lo stile dell’artista canadese colpisce per la fluidità delle sue figure, la grande drammaticità dei primi piani e per la costruzione serrata delle tavole. Uno dei momenti più cupi della vita di Spider-Man è iniziato: le trame di Slott e l’arte di Immonen ci fanno pregustare uno sviluppo di grande interesse.
Prende il via anche Lite in Famiglia, storyarc scritto da Gerry Conway e disegnato da Ryan Stegman sulle pagine di Amazing Spider-Man: Renew Your Vows. Siamo in una delle tante realtà alternative del Multiverso Marvel, in una New York al solito difesa dall’amichevole Arrampicamuri di quartiere; Peter è però sposato con Mary Jane e i due hanno una figlia, Annie May.
Iniziamo a seguire le avventure della famiglia Parker, o meglio della Spider-Family, alle prese, oltre che con criminali e villain vari, con l’educazione della piccola. Rispetto all’omonima miniserie letta durante il megaevento Secret Wars - realizzata da Dan Slott e Adam Kubert - la città non è una metropoli in mano a un despota, il Reggente, ma simile a quella che conosciamo tutti; cambiano, ovviamente, lo status quo dei protagonisti e le loro dinamiche.
Si respira un clima da What if...? leggendo questa serie dal tono leggero e scanzonato, con diverse situazioni da sit-com. Il desiderio di tanti fan di rimettere insieme la coppia che Mefisto ha diviso nell'Universo Marvel canonico viene esaudito da Conway, che diverte e intrattiene con un fumetto centrato e ben riuscito. L’arte di Stegman aggiunge dinamismo alle scene più concitate ed espressività a quelle di dialogo.
Chiude lo spillato la prima parte del secondo capitolo di Turno di Notte - intitolata Lo Spettro nella Macchina - arco narrativo tratto da Silk. Per far spazio alla testata ammiraglia, la giovane eroina viene penalizzata ancora una volta con uno scarso numero di pagine a disposizione. Questo non consente di fotografare del tutto il nuovo ciclo di storie della Ragnetta, impegnata sulla Costa Ovest in una missione legata alla New U.
Sembra, infatti, che qualcosa di losco si stia verificando nella sede Beta della società e che, in qualche modo, il buon vecchio J.J. Jameson sia coinvolto. A condurci per un giro nei corridoi dello stabilimento è nientemeno Mattie Franklin, figlioccia di J.J. Jameson ed ex Donna Ragno, tornata sulle scene negli ultimi numeri. Veniamo a conoscenza di una sconvolgente verità che getta un’ombra lunga sul prosieguo della serie e su un personaggio storico dell’universo ragnesco.
Attendiamo la conclusione del capitolo per farci un'opinione più precisa e riuscire a comprendere meglio in che modo Robbie Thompson riuscirà a gestire un'interessante novità inserita sul finale e soprattutto un'importante riflessione sull’archetipo della famiglia. Irene Strychalski, disegnatrice dal tratto orientale, si conferma sempre più una scelta indovinata per Silk, grazie al suo stile fresco e accattivante.