Amazing Spider-Man 36, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 36 di Amazing Spider-Man, edito da Panini Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
L’apertura è affidata a due storie brevi originariamente pubblicate su Amazing Spider-Man Annual: Humberto Ramos sveste gli usuali panni di disegnatore per affiancarsi a Christos Gage alla sceneggiatura di La Maschera della Morte. Il Messico è la prossima tappa del continuo viaggiare di Peter. Nel suo ruolo di CEO delle Parker Industries, è sempre alla ricerca di nuovi talenti da assumere. Questa volta, però, deve stare attento a non lasciarsi sopraffare da un demone ancestrale. La parentesi messicana - leggera e scanzonata - è valorizzata dal talento artistico di Francisco Herrera, autore dallo stile cartoony decisamente dinamico e vicino a quello di Ramos.
Il valore di questi due racconti rispecchia l’andamento tipico degli Annual: episodi sperimentali, con scenari spesso inediti, che non troverebbero spazio sulle serie regolari, da quanto i fill-in sono stati banditi. In alcuni casi il risultato è apprezzabile, in altri decisamente insufficiente.
Restano invece nel campo delle anticipazioni le ulteriori due storie brevi - Le giudiziose avventure di Papà Ragno e Fallo funzionare - tratte dal primo numero di Amazing Spider-Man: Renew Your Vows, serie che riprende le avventure scritte da Dan Slott per i disegni di Adam Kubert viste durante il megaevento Secret Wars.
Facce familiari ci attendono, invece, nella seconda metà dell’albo. Jessica Drew ha scoperto con sua grande sorpresa (e meraviglia) che il baby-sitter del di lei figlio, il Porcospino (alias Roger Gocking), è ancora vivo. Il sollievo per questa scioccante rivelazione dura il tempo di un bacio prima che Hobgoblin irrompa sulla scena a creare scompiglio tra i due.
Si conclude Strategia del Terrore, arco narrativo di Spider-Woman in quattro parti in cui Dennis Hopeless ha alternato diversi toni, riuscendo sempre a mantenere fresca e vivace la lettura. Dalla rabbia al dolore per giungere alla liberazione, salvo poi condurci nuovamente nella disperazione: emozioni vibranti e contrastanti per una serie che continua a convincere episodio dopo episodio.
La più giovane delle eroine ragnesche, Cindy Moon, è impegnata nella sua nuova missione a San Francisco. Nonostante Il Complotto del Clone sia terminato, le sue conseguenze si ripercuotono nel primo capitolo di Turno di Notte.
Sulla scena ha fatto il suo ritorno Spider-Woman, ma non quella che conosciamo tutti, bensì Mattie Franklin, figlioccia di J.J. Jameson. Del suo incontro con Silk, della presenza della New U sulla costa occidentale e di una figura familiare che trama nell’ombra racconta Robbie Thompson, affiancato da Irene Strychalski, disegnatrice dal tratto orientale. Siamo in una nuova fase della vita della ragnetta, un periodo caratterizzato da intrighi e misteri che impreziosiscono una serie sempre valida.