Amazing Spider-Man 26, la recensione
Abbiamo recensito per voi Amazing Spider-Man 26, contenente il primo capitolo di Il Complotto del Clone
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
L'Uomo Ragno, intesa come pubblicazione, festeggia i suoi primi trent'anni di vita editoriale e, in concomitanza con questo anniversario, propone ai lettori il primo appuntamento con il nuovo evento ragnesco: Il Complotto del Clone. La parola "clone" genera spesso perplessità nei fan di vecchia data che mal digerirono la famigerata Seconda Saga del Clone degli anni ’90, epopea che spodestò il buon vecchio Peter Parker e sdoganò la figura del suo doppione genetico, Ben Reilly.
Siamo al funerale di Jay Jameson, compagno di Zia May e padre del vulcanico J.J. Jameson. Dopo aver scoperto di essere affetto da una grave malattia, Jay avrebbe potuto sperimentare sulla sua pelle i salvifici effetti delle ricerche New U Technologies, ma il senso di ragno di Peter è scattato; ciò ha portato il Nostro a dissuadere il patrigno dal sottoporsi a quest’intervento. Ora Jay non c’è più, e un altro pezzo del cuore di Zia May è andato via. Ancora sconvolto per l'ennesimo lutto di cui si sente colpevole, Peter inizia una ricerca sulla New U, che lo porta a scoprire una sconcertante verità: il passato sta tornando a sconvolgere ancora una volta la sua vita.
Per essere un primo capitolo, il risultato è altalenante: dopo una partenza drammatica molto intensa, troviamo una sezione centrale decisamente lenta. La chiusura, però, lascia deflagrare la costruzione tensiva delle pagine precedenti e trova, nelle ultime due pagine, l'apice emozionale.
Interessante l’analogia che Slott crea tra la morte di Jay e quella di Zio Ben: anche se oggi è a capo di una multinazionale, i grandi poteri di Peter non sono riusciti a evitare la morte di un suo caro, lasciando che grandi responsabilità ricadessero ancora una volta sulle sue spalle. Non sempre impeccabili le matite di Cheung, che, seppur padrone di uno storytelling indiscutibile, finisce per utilizzare spesso la medesima espressione facciale su più personaggi.
Si intitola La Notte in cui Sono Morta, invece, la storia breve scritta da Slott per i disegni di Ron Frenz, un toccante approfondimento su uno dei personaggi cardine de Il Complotto del Clone. Per l'occasione, Frenz adatta volutamente il suo stile a quello di John Romita Sr. (e con questo abbiamo già detto troppo) per poi tornare a una dimensione più personale.
Sempre Slott firma, in coppia con Christos Gage, il ventesimo numero di Amazing Spider-Man, intitolato Superiore a Spider-Man. Se la miniserie portante sviluppa la trama principale, alle testate ragnesche spetta il compito di approfondire i risvolti degli eventi narrati da punti di vista alternativi.
Dopo la scoperta dell'identità di colui che è tornato dal mondo dei morti, il racconto non riesce a mantenere alto l’interesse, perdendosi in dialoghi didascalici che appesantiscono la lettura. I disegni sono però del nostro Giuseppe Camuncoli, artista ormai in pieno controllo del personaggio e della narrazione.
Chiude lo spillato il primo episodio della miniserie in solitaria di Prowler, dal titolo Storia di un Clone, scritta da Sean Ryan e illustrata da un team artistico composto da Javier Saltares (schizzi) e Jamal Campbell (disegni e colori). Come la precedente, anche questa storia è strettamente legata a quanto letto in apertura e si focalizza sul personaggio di Hobie Brown.
Il giudizio di questo primo capitolo non è sufficiente, in quanto mancano il giusto mordente e spunti d’interesse che spingano il lettore a proseguire la lettura. L'unica nota positiva sono i disegni del team Saltares – Campbell, freschi e dinamici, dai colori vivaci: un valore aggiunto per una miniserie che - si spera - riesca ad aggiustare il tiro già con il secondo capitolo.