Almost Human 1x04 "The bends": recensione

Quarto episodio per Almost Human: la serie non si espone, ma nemmeno conquista

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Giunti al quarto episodio, iniziamo a tirare un po' le somme di Almost Human. A prescindere dai dati d'ascolto, che non sono molto incoraggianti, la serie continua a battere le strade seguite nella seconda e terza puntata. Lo fa con l'episodio più debole visto finora, giocando sui soliti scambi divertenti tra i protagonisti, sulla scrittura da procedurale, su soluzioni viste più volte e qui arricchite dall'inedita ambientazione fantascientifica. In realtà non c'è nessuna mancanza particolarmente grave in The bends, così come non c'era nelle puntate precedenti: Almost Human semplicemente gioca sul sicuro, troppo sicuro, esponendosi poco e costruendo ancora meno in vista del futuro.

Dopo la puntata incentrata sulla classica rapina con ostaggi, questa volta è il turno del classico infiltrato che serve a catturare un pericoloso criminale. Ovviamente si tratta di un personaggio un po' maldestro, alla prima esperienza in cose del genere – come se la polizia in queste circostanze non riesca mai a trovare un professionista adatto ma debba sempre rischiare sul primo trovato – e la scelta ricade su Rudy (Mackanzie Crook, che con il suo volto molto caratteristico sembra nato per ruoli del genere). Dopo una rapida preparazione si combina un incontro con uno spacciatore di droga del futuro, tale Alfiere, che verrà prontamente incastrato.

Nel commentare i primi due episodi abbiamo scritto di come Almost Human avrebbe potuto occupare quella finestra aperta della fantascienza in televisione. In realtà la serie di Karl Urban è soci sta chiaramente, e anche coerentemente con se stessa, subordinando l'anima fantascientifica a quella poliziesca. Sì, ci sono gli androidi, gli orologi con gli ologrammi, i microfoni sottocutanei, ma questo è il contorno, la superficie di una serie che finora appartiene ad un genere ben diverso da quello in cui inizialmente l'avevamo inquadrata.

Scelta legittima, ma che ci porta ad una domanda: esattamente, qual è il target di riferimento di questa serie? A chi si rivolge questo show che è ambientato in un mondo che potrebbe interessare ai giovani, ma poi propone delle trame tutto sommato viste e riviste, destinate ad un pubblico più adulto? La risposta, forse, arriverà nelle prossime settimane: in caso contrario le speranze per il futuro dello show si assottigliano sempre di più.

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