All The Streets Are Silent, la recensione
La nostra recensione di All The Streets Are Silent, documentario di Jeremy Elkin sulla scena hip-hop e skater di New York tra il 1987 e 1997
La recensione di All The Streets Are Silent, al cinema dal 18 luglio
In questo documentario diretto da Jeremy Elkin e narrato dallo skater/filmmaker Eli Gesner (da cui provengono anche la maggior parte delle immagini d’archivio usate) c’è davvero tantissima materia narrativa: il fermento nel raccontare questo pezzo di storia culturale si percepisce anche proprio dalla fretta e dalla foga con cui Elkin lo racconta - eppure, d’altra parte, proprio questa urgenza alla lunga diventa controproducente, finendo con il dare tantissime informazioni senza riuscire come si deve a rispondere alla sua stessa domanda documentaria (che, come narra il sottotitolo, è “The Convergence of Hip Hop and Skateboarding (1987-1997)”).
All The Street Are Silent è sicuramente un documentario eccitante, pieno di stimoli, che apre una finestra su un mondo sterminato accendendo costantemente la curiosità. Tra le interviste ai protagonisti e le immagini girate da Gesner all’epoca, quando le cose stavano accadendo, l’immersione è totale: eppure bastava un pochino più di ordine per rendere ancora più grande e magnifico qualcosa che già di per sé risuona come grandioso.
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