L'Alienista - L'angelo delle tenebre: la recensione

Dakota Fanning, Luke Evans e Daniel Brühl tornano in L'alienista - L'angelo delle tenebre, seconda stagione della serie

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L'Alienista - L'angelo delle tenebre: la recensione

L'Alienista - l'angelo delle tenebre, composta di 8 episodi, è la seconda stagione della serie con protagonisti Dakota Fanning, nel ruolo di Sara Howard, Luke Evans in quello di John Moore e Daniel Brühl in quello del dottor Laszlo Kreizler.

Tratta dall'omonimo romanzo di Caleb Carr, questa stagione, già dalle sue premesse, risulta essere molto diversa dalla prima, soprattutto per quanto concerne i suoi protagonisti. John, che avevamo conosciuto lo scorso anno come un semplice illustratore, è diventato un reporter del New York Times ed ha una ricca fidanzata nonostante il suo rapporto ambiguo con Sara. Laszlo, il cui ruolo è decisamente meno centrale quest'anno, è sempre un alienista, cioè un antesignano dei moderni psicologi, e dirige il suo istituto per bambini, mentre Sara, conosciuta come la segretaria del capo della polizia Theodore Roosevelt, è diventata nientemeno che la titolare di un'agenzia di investigazione. Sarà proprio lei ad essere al centro della scena ed a dirigere un'investigazione nella quale i suoi amici saranno chiamati a partecipare come consulenti.

Il caso trattato quest'anno è legato al rapimento di un neonato, figlio di una famiglia benestante di New York, che viene ritrovato morto in un negozio di giocattoli della città. Quando un altro bambino, erede di una coppia di diplomatici spagnoli, viene rapito a Sara sarà affidato il caso, che lei affronterà con la sagacia che l'ha sempre contraddistinta. 

La critica più onesta che si possa fare ad una serie con enormi potenzialità come L'Alienista è probabilmente quella di peccare forse troppo di superficialità. Il cast di supporto, per esempio, tra cui ci sono volti già noti al pubblico come quelli dei fratelli patologi legali Marcus e Lucius Isaacson, ai quali sarà dedicata una storyline molto commovente, il proprietario del bar di Brooklyn Cyrus con la nipote reporter in erba ed altri personaggi nuovi, come la dottoressa Karen Stratten (Lara Pulver), anche lei alienista, hanno quasi tutti ruoli trascurabili e poco approfonditi che non permetteranno mai davvero di conoscere a fondo la loro essenza, anche quando sarà evidente un tentativo di dare loro uno spessore ed una storia che non verrà però mai davvero raccontata, condannandola a restare inespressa.

Stesso discorso vale per molti dei conflitti che vengono introdotti in questa nuova stagione. Storicamente è ambientata nel 1897, sull'orlo della guerra Ispano-Americana, e quando il bambino della famiglia Linares viene rapito e la señora, come viene chiamata la donna nella serie, viene arrestata per la tensione politica e a causa dell'imperante corruzione del dipartimento di polizia, la questione non viene approfondita più di tanto ed anche in questo caso il team creativo sembra essersi lasciato sfuggire l'occasione di prendere una strada che sarebbe stata narrativamente interessante raccontare.

E proprio a proposito del team creativo, quest'ultimo è stato completamente rinnovato rispetto alla prima stagione, cosa che risulta piuttosto evidente nel modo in cui la serie cambia quasi brutalmente il protagonista dal dottor Kreizler a Sara. L'Alienista - l'angelo delle tenebre è infatti una stagione quasi esclusivamente al femminile, cosa che non sempre è positiva, soprattutto nel suo esasperato tentativo di modernizzare in maniera estrema, e non sempre accurata, il personaggio di Sara.

Dal punto di vista dei costumi e delle scenografie lo show continua ad essere un prodotto degno di nota, che fatica però in molti altri campi, a volte persino nell'interpretazione della Fanning stessa che, nonostante la sua centralità, risulta a tratti quasi vacua, non sufficientemente di carattere, soprattutto per un personaggio come quello che veste. La cosa migliore che emerge da questa seconda stagione è invece l'interpretazione di Rosy McEwen (Libby Hatch), che avrà un ruolo molto importante e nel quale gli autori sembrano essere riusciti a riversare tutto il meglio della serie, dandole una personalità complessa e riuscendo - nonostante la sua storia - a non etichettarla, ma a mostrarla anche come una vittima di una società incapace di difendere i più deboli e tradita da tutte le persone che avrebbero dovuto prendersi cura di lei.

In termini di trama, stranamente, la serie ha avuto la sfortuna di essersi scontrata, soprattutto quando è uscito negli Stati Uniti (il che ha reso il paragone quasi inevitabile), con Perry Mason, un altro dramma in costume che ha raccontato un'altra storia in cui si tratta il caso sulla morte di un neonato ed in cui le donne sono descritte come vittime di una società maschilista, ma anche coraggiose fautrici del proprio destino, il tutto con risultati contrastanti, ma anche molto diversi da quelli della seconda stagione de L'Alienista che lascia, così, la generale sensazione di essere soprattutto un prodotto con un potenziale tristemente inespresso.

La seconda stagione de L'Alienista è disponibile su Netflix dal 22 ottobre 2020.

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